ORFEO IN CROCIERA
Trilla l’oro dell’Ellesponto
sotto il sole d’un felice
piagnisteo per Euridice
sulle note che non escono …
sotto il sole d’un felice
piagnisteo per Euridice
sulle note che non escono …
Consolandosi al vagito
d’un poppante al suo plotone
rese all’oro di Giasone
versi degni del montone.
“Idmone, Idmone,
non ti crucciare!
C’è l’Assiria che t’aspetta
se la Tinia è terra stretta.
Dopo il Bosforo e Minina
siamo ancora in alto mare!
Idmone, Idmone, non restartene laggiù!
Ché mi prendi un’altra sbornia
e mi muori in Paflagonia
sotto il peso d’un cinghiale
senza fartene ragù.
Son due mesi o poco più,
vaticini sul presente,
vaticini sul futuro,
vaticini il bene e il male,
ci predici ciò che è assente,
non ne posso proprio più …
lascia il gusto del finale!
Dopo degno funerale
tra i beoti in magna pompa
tutti a bordo della nave
a far tuffi dalla poppa.
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Episodio in Apollonio Rodio, Le Argonautiche, libro II vv. 815-840
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