Un giorno la luna, un dono ha messo nella mia mano,
ed io, ad occhi chiusi, l’ho riposto in un luogo assai lontano.
Lo tocco e lo sfioro di nascosto con le mie dita.
Non lo mostro neanche al sole per timore di perdere vita.
Nessuno dovrà mai sapere dove lo tengo,
anche quando gioco a fare il girotondo.
È un divertimento pieno di sorriso e di speranza.
Quando vedo il dono della luna, divento magico
e osservo pure dietro i monti in lontananza.
Mi conforta e mi da la ragione quel dono così potente.
Riesco spesso con un gesto a cacciare persino il veleno del serpente.
Fino a quando terrò questo tesoro così fatato?
Un giorno forse lo lascerò ai miei figli che ho tanto amato.
Forse non tutti ne capiranno la vera essenza.
Lo accoglierà di sicuro chi ha un cuore sensibile,
generoso, magico e una vera coscienza.
Il dono della Luna è invisibile a chi non ha pietà
e scompare dalle mani di chi non lo accoglierà.
Oggi quel dono rimane il più fedele tra i miei compagni.
Lo abbraccerò forte per avere la luce nelle angosce dei miei sogni.
Diventerò, se voglio, magicamente, un’aquila, un condor,
una formichina o un gabbiano.
Volerò senza ali, solamente aprendo la mia mano.
È questa per ora è la realtà della mia vita.
Il dono della luna racconterà a te, a tutti, la mia storia mai incominciata.
Inizierà, forse, con “c’era una volta” oppure chi lo sa…?
Il dono della luna, figlio, l’ho regalato a te già.
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