Una tiepida scia di settembre
invade le vie del centro,
aleggia sull'ultima moda
che sculetta impudica,
su attempati indomiti
e giovani gaudenti
che trafficano sui tasti.
Le parole dell'estate,
degli amori sospesi,
dei sogni sfumati
e dei baci mancati,
corrono su binari digitali,
più veloci del cuore,
più impazienti delle onde.
Sul viso esausto e ridente,
l'ultimo sole
è intrappolato dalle creme,
sulle braccia e sulle gambe,
il tratto indelebile
esibito come reliquia.
Trucchi, ritocchi,
parole e disegni
che trovano dimora sulla pelle,
illusi che ciò che è profondo
rimarrà in superficie,
che il tempo resti indifferente
e il cielo disoccupato,
che la bellezza
si potrà sempre vedere
attraverso gli occhi,
ignari che l'unico segno incancellabile
rimarrà scritto nell'anima.
Questa scia di settembre
sfiora i monti, i fiumi,
le chiese, i monumenti,
coglie la memoria,
l'incanto, la perfezione,
e non riesce scuotere
le coscienze distratte,
a invertire l'apparenza
in essenza,
la vanità in semplicità.
Si abbandona all'autunno
delle tremolanti foglie,
dei colori magici,
della stagione silente.
invade le vie del centro,
aleggia sull'ultima moda
che sculetta impudica,
su attempati indomiti
e giovani gaudenti
che trafficano sui tasti.
Le parole dell'estate,
degli amori sospesi,
dei sogni sfumati
e dei baci mancati,
corrono su binari digitali,
più veloci del cuore,
più impazienti delle onde.
Sul viso esausto e ridente,
l'ultimo sole
è intrappolato dalle creme,
sulle braccia e sulle gambe,
il tratto indelebile
esibito come reliquia.
Trucchi, ritocchi,
parole e disegni
che trovano dimora sulla pelle,
illusi che ciò che è profondo
rimarrà in superficie,
che il tempo resti indifferente
e il cielo disoccupato,
che la bellezza
si potrà sempre vedere
attraverso gli occhi,
ignari che l'unico segno incancellabile
rimarrà scritto nell'anima.
Questa scia di settembre
sfiora i monti, i fiumi,
le chiese, i monumenti,
coglie la memoria,
l'incanto, la perfezione,
e non riesce scuotere
le coscienze distratte,
a invertire l'apparenza
in essenza,
la vanità in semplicità.
Si abbandona all'autunno
delle tremolanti foglie,
dei colori magici,
della stagione silente.
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Commenti
L'unico segno incancellabile rimarrà scritto nell'anima. La tua poesia è una critica a tutto ciò che è superficiale e apparente, mentre la scia di settembre non riesce a smuovere le coscienze distratte, abbacinate dal bagliore fatuo dell'apparenza. Una poesia ricca di riflessioni importanti. Giulio Soro 
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