Castell'Arquato
arroccato sui colli piacentini,
immerso, di settembre, nella tavolozza dell'autunno
e, a marzo, chiazzato di peschi rosa e di forsizie,
imponente ed elegante
nell'ambrato laterizio delle torri merlate,
nell'arenaria antica della collegiata
immerso, di settembre, nella tavolozza dell'autunno
e, a marzo, chiazzato di peschi rosa e di forsizie,
imponente ed elegante
nell'ambrato laterizio delle torri merlate,
nell'arenaria antica della collegiata
quando compio la salita alle sue piazze
è quasi cammino penitenziale,
viaggio di feudatario
all'interno dell'impossessabile
a partire dal dolce scalare del verde
avvezzo agli Scotti, ai Visconti, agli Sforza...
signori di ciò che rimane e peregrini del niente,
mentre marmoree code di rondini
sovrastano i non ritorni
- lo sprofondare del voluttuario-
e la bellezza trionfa in guarnigioni d'angeli.
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Commenti
Emozionante descrizione, ho sentito di essere lì con te durante il cammino
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