Sono in scacco;
Sono sotto tortura di un sadico doppio gioco che io stesso ho creato.
Sono trafitto al cuore;
I fantasmi spingono il paletto dentro senza mostrare pietà,
La vergogna mi assale,
La fiducia che un giorno sarà tutto finito.
Però trovo stupido
Ascoltare lo sfregolio della carta nella pelle
E le gocce di sangue che dipingono il ghiaccio nel mio petto;
Stringere amicizia con un banale pezzo di corda, che sarà l'unico che saprà accoglierti nelle sue braccia;
Assaporare l'amara nemesi dei propri torti e convincersi che sia la giusta punizione.
E con ciò,
Sono un ipocrita.
Ormai il concetto stesso di dolore non mi è più chiaro:
Fisico?
Mentale?
Le emozioni mi tappano le orecchie,
C'è spazio solo per far banchettare tutti quei piranha,
Che ogni giorno intorno a me fingono di vivere,
E, lentamente,
Uccidono anche me,
Oltre che loro stessi.
Ciò che ci distingue è la consapevolezza:
Io so di avere dei fantasmi,
Loro sono troppo felici per capirlo.
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