Forse ti somiglio, paese mio,
In certe chiusure improvvise
Che hai a settentrione,
Nell’esitazione con cui ti affacci
Ai tumulti del mare;
Questo mare che sembra
un cielo caduto, e da sempre
Ci bagna i passi e lo sguardo ...
Forse ti somiglio
Nel silenzio che ti porti dentro,
Dove il ritardo della luce
Allunga la notte dei carruggi
E l’ombra alle fontane;
Nella ritrosia delle persiane
Quando aprono le stanze
Ai venti di sale,
Nella voglia segreta di scambiarsi,
Al davanzale, le speranze.
In certe chiusure improvvise
Che hai a settentrione,
Nell’esitazione con cui ti affacci
Ai tumulti del mare;
Questo mare che sembra
un cielo caduto, e da sempre
Ci bagna i passi e lo sguardo ...
Forse ti somiglio
Nel silenzio che ti porti dentro,
Dove il ritardo della luce
Allunga la notte dei carruggi
E l’ombra alle fontane;
Nella ritrosia delle persiane
Quando aprono le stanze
Ai venti di sale,
Nella voglia segreta di scambiarsi,
Al davanzale, le speranze.
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