Radici nella roccia
non scaturisce nulla;
linee immaginarie
in ogni antro della testa,
luna colma di riflessi,
che la notte dolcemente culla,
neve sulla madre,
ci ospita nel ventre in festa;
vorrei sapermi spremere la mente,
imparando il dolce suono del mio pianoforte,
non so scindere per niente
le linee dei pensieri,
aggrovigliano i sentieri ed i sentori della gente.
Ancora mille porte:
Fiamme e cenere;
tenui luminari che decorano le volte;
fuoco e polvere,
il dolce dell'amore che assapori rare volte.
E rincorri,
i sogni di una bimba adolescente.
Cuore sente,
la luce che proviene da quell'anima dolente.
Non conosco essere umano senza sofferenze,
ma conosco chi le lima e le assapora,
come niente.
Trasformandole in un fiore
che fatica
ma poi sboccia,
nonostante quell'asfalto
e le radici nella roccia.
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