Uno di quelli
D’un rosso particolarmente intenso
Che gravita attorno al placido mare,
Ti salì il pensiero che le parole non servissero
E che gli occhi
Avessero potuto tranquillamente serrarsi
Per poter equiparare tale bellezza
A quella della tua amata.
( l’onirico ha mille volti, tra cui quello della mera illusione )
Lo videro in inverno inoltrato
Barcollare senza esimersi dal flettere le ginocchia
E prosternarsi alle impronte d’un cielo
Sciolto in un tramonto privo d’intensità
Come caduto in un abisso senza fine,
Egli barcollò sempre più
Deriso dalle foglie morte
E dallo scroscio dei rami nudi
Sotto il peso dell’ultima neve,
Non c’era abbastanza tempo per mutare,
Per appropriarsi di un altro desiderio,
Di accettare un’altra esistenza.
( flusso di lacrime sepolte sotto distese di clessidre corrose )
Restò in attesa
Silente e ricurvo;
Liquefarsi assieme alla notte
Divenne cosa associabile
Al suo grido inascoltato.
Estrasse dai suoi capelli la polvere
E i crisantemi ossificati dal suo immobilismo
E pianse.
Il giorno da allora non fu più lo stesso
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