Placida sta nel suo stagno
a gracidar felice nell'aere
d ' intorno la verde rana .
Salta di sasso in sasso ,
nuota nel livido stagno.
Libera dal pensier profondo,
non teme la fatica o il rumor
del mondo,sol si bea dell 'erba
e del bosco.
Vede il tramonto tra i fili umidi,
la luce sanguigna dell 'ultima ora,
si spande sulle mute acque.
quel rosseggiar per il breve istante,
quando il sole si nasconde tra le
ombre della sera.
Notte profonda senza vento,
a stimolar le fronde,
In ciel si mostra l 'argentea luna,
dilaga la sua falce bluastra,
a rischiarar le rane che ,
all 'erta stanno sulla sponda
dello stagno,
A rimirar il novilunio.
Spose della notte
Amiche dell 'acqua
Sorelle di Selene,
che dolce vita a voi madre
Natura diede.
Eppur non vi fiacca.
Il timore e i crucci.
Godete d' un mondo fatto
d' erba e di luci
La morte non vi fa tremar, ne sapete
quando chiama alla sua riva.
Se fosse dato un nuovo parto,
Vorrei esser li nulla pensando,
ma veder l 'autunno
che more e attender maggio.
Corrado cioci

Voto: | su 0 votanti |
Nessun commento è presente