Dice che il mare fa o prezioso, non è facile da conquistare.
Dice che è na bella femmena, che ti fa svenà.
Dice pure però che se ci parli co mare, basta na vota, poi non ti senti più solo.
Lui mo sta sempre solo.
Non parla co nisciun.
Solo con me.
Per me il mondo è quello che riesco a guardare: sopra sta la montagna con il pizzo, e sul pizzo ci sta la statua della Madonna. Poi se scendi un po’ ci sta il paese con tutte le case e pure la chiesa. Stefano abitava vicino alla chiesa. E’ il mio migliore amico, si è trasferito con la famiglia in città.
Dicono che le città sono grandi e luminose e tutti se ne vogliono andare dal paese.
Se solo tu sapessi, sarago, come piangono i paesi d'inverno e non ci sono abbastanza orecchie per sentire.
La scuola media l’hanno chiusa.
Mo è rimasta l’elementari. I bambini so pochi. Perciò gioco sempre con la sabbia.
La sabbia è tanta. Migliaia di granelli.
A me piace il paese, conosco tutti, non mi sento mai solo, però vorrei altri bambini con cui giocare. Confrontare i sogni miei con i loro.
Stendere le mie ali.
Ci sta Jolanda che tiene la mia età, a me mi piace. In chiesa mi siedo vicino a lei pè sentì l'odore che tiene. La pelle profuma di na cosa buona, ma non ti so spiegà.
Se scendi ancora dopo il paese ci stanno le curve antipatiche e poi la spiaggia e il mare.
I pescatori si spostano dalla spiaggia al paese, solo mio nonno ci vive, tiene la baracca qua.
Quando sono allegro immagino i pescherecci come stupende flotte che navigano verso terre lontane, alla ricerca di grandi ricchezze e gloria.
Le barche si allungano fino a diventare puntini, poi tornano che le rezze ancora si muovono chiatte e piene d’odori colorati.
Mio nonno non vuole vedere più nisciun, perché si fida solo del mare.
Chist è o munn pè me, parte ra muntagn e fernesc a mar-.
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