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Se sei donna

Nonostante le conquiste raggiunte nel corso dei secoli, la società ancora discrimina le donne in favore degli uomini. Se sei donna, per ottenere un legittimo riconoscimento, devi sgobbare il doppio. Se sei donna e vuoi importi in qualunque campo, devi faticare il doppio: in pratica ci viene chiesto il doppio e alla fine (fortunatamente non sempre) otteniamo solo la metà di quanto ci spetta. Ancora oggi lottiamo per completarci e diventare intere, ma purtroppo a causa di retaggi culturali che ci portiamo dietro come enormi macigni, spesso accade che noi da vittime diventiamo carnefici di noi stesse; perché spesso veniamo aggredite dai nostri sensi di colpa e ci sentiamo giudicate: è come se ci fosse sempre qualcuno che ci punta il dito contro e ci impone di fare il nostro dovere. Fin da bambine ci insegnano che una femminuccia non deve dire parolacce, deve sedersi composta e soprattutto non deve fare cose da maschi. Noi donne non dobbiamo desiderare un uomo solo per fare sesso: non ci è concesso perché il desiderio femminile deve avere come finalità solo ed unicamente la procreazione. In alcune culture veniamo vendute e i nostri padri ci danno in spose già da bambine e se non accettiamo lo sposo impostoci e ci innamoriamo di un altro uomo, veniamo perfino uccise. In alcune popolazioni africane praticano l'infibulazoone e ci recidono i genitali per impedirci di provare piacere. Fin da bambine ci insegnano a competere con le nostre simili, ma fortunatamente molte donne hanno smesso di competere fra loro e preferiscono lottare coese; perché hanno compreso che solo essendo unite, si possono raggiungere molti obiettivi. A noi donne: all'apparenza minute e graciline, ma all'occorrenza forti leonesse, viene imposto di essere brave madri, brave casalinghe, brave cuoche...in poche parole "perfette." A noi donne vengono richieste perfezione e trasgressione al contempo. Madri e caste madonne, oppure amanti e prostitute. E noi, per tutta la vita, viviamo una sorta di dualismo: dobbiamo portare sul capo, una schizofrenica altalenante bilancia che non deve mai pendere né da un lato, né dall'altro. Da una parte vorremmo essere ciò che ci piace essere e dall'altra, dobbiamo essere ciò che ci impongono d'essere. Questo mantenersi magicamente in piedi, nonostante lo sbilanciamento, viene socialmente definito equilibrio: un equilibrio instabile che spesso crolla. È così che noi donne ci ammaliamo e siamo talvolta costrette ad assumere farmaci contro la depressione. Per molti uomini siamo il sesso debole: debole perché indebolite e schiacciate da costrizioni di svariato tipo: in Pakistan siamo costrette ad indossare il burqa e non possiamo leggere, ascoltare musica, né studiare. Se ci innervosiamo siamo isteriche, oppure abbiamo il ciclo; perché si sa, le donne rappresentano il "sesso debole." A noi donne viene richiesta pazienza, tolleranza: in poche parole...sottomissione. Spesso veniamo uccise perché non siamo troppo docili e arrendevoli, oppure perché osiamo opporci ad un compagno o ad un padre padrone. Noi donne ancora oggi, (fortunatamente solo per alcuni uomini) siamo considerate una proprietà. Dobbiamo sembrare stupide, pur non essendolo. Superficiali, pur non essendolo. Belle ma non troppo, magre ma non troppo, alte ma non troppo. Perché il troppo storpia e noi dobbiamo essere perfette. Perfettamente imperfette: instabili, volubili e stupide. Poi spesso, ancora capita, che dopo aver spostato montagne reali e metaforiche, dopo aver sopportato i dolori atroci del parto, dopo aver lavorato come mule, cresciuto figli, cucinato e sgobbato, eccetera, troppo spesso ci sentiamo dire: "lascia faccio io, per fare questo lavoro ci vuole la forza di un uomo...e tu...tu sei solo una donna." Frase tipicamente maschilista, che tende a sottolineare che una donna non è mai completa...ovvero...non basta mai. Perché in fondo, nonostante le lotte fatte e i diritti acquisiti, a noi donne... tutt'oggi...viene ancora richiesto d'essere la metà: un metà che raminga, vaga ancora alla ricerca della propria interezza. Questo e tanto altro ancora ti accade...se sei donna.



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Racconto scritto il 01/12/2022 - 12:36
Da Giovanna Balsamo
Letta n.437 volte.
Voto:
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Commenti


Le donne si sono emancipate molto più e più in fretta degli uomini, si sono evolute, inserite in una società frenetica che coinvolge tutti, ma le donne sono sempre quelle più sotto pressione. Molti uomini si sentono smarriti. Prima la mamma, poi la moglie, sono punti fermi di riferimento, ma se la donna non è più solo a casa, ma ha un lavoro, conosce altre persone... l'uomo si sente insicuro, minacciato, non sa gestirsi, perde il controllo, si ingelosisce e arriva ad uccidere.Perché non accetta la realtà.
La depressione credo si possa attribuire più ai ritmi frenetici della vita moderna.
Bel testo, ben scritto e condiviso

Marina Assanti 01/12/2022 - 17:44

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Concordo in tutto!! Noi facciamo paura all'uomo perché percepisce la nostra forza e ne prova invidia, così, ci schiaccia perché si sente debole, ma non sa, che noi non lo schiacceremmo mai perché noi veramente amiamo la libertà.

Anna Cenni 01/12/2022 - 13:40

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