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PUNTI DI VISTA

Le istruzioni sono:

Ricavate dal racconto tradizionale di Cappuccetto Rosso un racconto secondo il punto di vista di uno dei seguenti quattro personaggi coinvolti:

Il lupo cattivo
La nonna
Il cacciatore
Cappuccetto Rosso

Scrivete il racconto in prima persona singolare (io) ed in modo umoristico ...ad esempio la nonna si fa le canne, il lupo è vegetariano, il cacciatore si è montato la testa perchè è stato sull'isola dei famosi, tanto per dirne qualcuna



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Furto di cocaina

Io sono il lupo Libero, che in tenera età, il mio papà mi conduceva nel bosco, per farmi fare esperienza di caccia e mi dava i consigli per la caccia grossa, soprattutto quella all'uomo. Io non davo ascolto a mio padre e della caccia non me ne importava un bel niente! Anzi ero un lupo vegano iscritto al WWF. E fu così che i miei principi etici di rispetto per la vita, con la particolare visione non violenta, il rifiuto di dedicarmi, partecipare e sostenere attività che implicavano l'uccisione o sfruttamento e crudeltà verso altri animali, mi imponevano il rispetto per la natura. Mi imbatto in una pestifera e dispettosa cucciolona di uomo, vestita di un mantello, una Shirt bianca, con una gonna rossa, reggicalze, guanti di pelle marroni, un foulard rosso, fibbia marrone, cinturone con fodero e coltello, con piccole sacche, sempre di colore marrone e di un cappuccio rosso relativo e la voglia scalpitava, strillava, tuonava cantava: Cappuccetto oh Cappuccetto rosso. Giocava a rimpiattino nascondeva e mostrava, cercava il cacciatore e invece incontrò me; spietata dentro il bosco che portava al braccio un paniere dal quale proveniva un odore di fragranti vivande. Preparato dalla mamma ex detenuta, per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, che raccomandò la figlia di non perdere tempo, durante il tragitto e di non dimenticare di consegnare al cacciatore psicologo, la sua dose giornaliera di cocaina e soprattutto di farsi pagare. Al suo cospetto fui subito allertato, chiedendomi se era quella la ragazza che terrorizzava tutti gli animali nel bosco. Ero molto perplesso: Cappuccetto rosso infatti mi si avvicinava facendomi festa, complimentandosi per il mio grazioso musetto e offrendomi qualcosa da mangiare. La mia perplessità si tramutò presto nella consapevolezza che quella gentile ed indifesa creatura non potesse affatto essere la cattiva e crudele ragazza, che tutti temevano e ne parlavano male. La perfida Cappuccetto rosso, non contenta di offrirmi solo alimenti vegani, mi fece sniffare anche la cocaina. Sotto l’effetto della sostanza, prima assumo uno stato di euforia, mi sento più forte, più bello, di avere maggiore efficienza fisica e mentale, minore bisogno di dormire e di mangiare. In più ne faccio di cotte e di crude; salto, ballo, rido da matto e correndo mi allontano dalla giovane donna. Dopo sparito il primo effetto, ho un gran cerchio alla testa, divento triste, malinconico, apatico, ho difficoltà di attenzione e di concentrazione, mi predispongo all’anoressia e all’insonnia, ma la cosa più sorprendente è che da quel giorno sono un tossicodipendente a tutti gli effetti. Libero di nome, ma dipendente da cocaina, che pur di procurarmela, non disdegno di rubarla al cacciatore psicologo; in questo modo, metto fine al mio sogno di prendere la laurea e insegnare filosofia morale in una università faunistica. La ragazza prosegue il suo cammino e si dirige verso la casa della nonna cannibale, con il fidanzato antropofago. La vecchietta di 68 anni nel corso della sua vita, ha ucciso ben undici persone che poi ha divorato poco alla volta. Mentre il suo fidanzato prima uccide il proprio rivale in amore e quindi ne mangia il cuore usando coltello e forchetta. Giunta a casa della nonna, le consegna il paniere con le vivande e scappa via per raggiungere il cacciatore psicologo. La nonna apre il paniere e ne mangia il misero contenuto che era rimasto; in precedenza una parte che mi era stato offerto da Cappuccetto rosso, l’ho divorato con buon gusto. Non sazia uccide il proprio compagno e del quale poi mangia il cervello, il cuore ed i polmoni. Piena e rimpinzata si mette a letto e cade in un sonno profondo. Intanto Cappuccetto rosso di corsa raggiunge il cacciatore, che era appostato dietro a una siepe, pronto a sparare alla selvaggina. Vedendola tutta affannata e impaurita; chiese cosa le fosse successo e lei gli raccontò a modo suo (non veritiero), l’incontro con me. Affermando che io avevo tentato di assalirla e che era riuscita scappare, lasciando a terra il paniere; il quale peraltro conteneva anche la cocaina e fortunatamente mi fossi avventato sul cesto divorandolo e sniffando la dose di cocaina, dandole il tempo di scappare. Lo psicologo, che ha il fine di migliorare il benessere delle persone e che dovrebbe essere uno specialista dello stress; al solo pensiero che io gli avessi sottratto la sua agognata polvere bianca, andò su tutte le furie. Incazzato nero, perse il controllo ed ebbe uno scatto d’ira, perse il lume della ragione, andò in bestia e si imbufalì; imprecando tutti i santi del paradiso e fece sfoggio di parolacce di ogni tipo. Da quel giorno mi diede la caccia spietata, finché un giorno non riuscì a scovarmi e con una secca fucilata mi ammazzò, mettendo fine ai furti di cocaina. Ironia della sorte mi sono reincarnato nel fidanzato antropofago della nonna cannibale; non è che ci ho guadagnato molto.



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Scrittura creativa scritta il 09/12/2017 - 02:45
Da Savino Spina
Letta n.1005 volte.
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su 1 votanti


Commenti


questo racconto complesso sembra la cronaca di un giorno qualunque in un qualunque posto del mondo e cappuccetto rosso una sgualdrina dei nostri tempi molto elaborato, mi è piaciuto per la cronaca che hai fatto su di loro

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 09/12/2017 - 09:17

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