UNA DOMANDA
Le istruzioni sono:
Se tu fossi una bambina o un bambino che cosa ci racconteresti...?
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UN CUCCIOLO PER SUSY
Susy una bella e vispa ragazzina di cinque anni, si trovava ai giardinetti con la sua tata. Non c’era scuola, il tempo era bello e aveva tanta voglia di curiosare. Fra le aiuole una gran quantità di piccioni come polli si aggiravano fra le panchine, beccando le briciole che sapientemente un vecchietto distribuiva. L’uomo aveva i piccioni anche sul cappello, Susy lo guardò negli occhi e gli chiese perché faceva ciò…- Perché anche loro devono mangiare- fu la risposta. Sorridendo l’anziano le disse – E tu mangi? – Certo che mangio mi raccontano anche le favole per farmi finire tutto e sono molto preoccupati quando lascio qualcosa nel piatto. Sai mi fanno le punture ricostituenti, dicono che devo crescere ma io non voglio diventare grande, non voglio lasciare le mie bambole. Sono sicura che se cresco il babbo non mi racconterà più le storie e la Befana non scenderà più dal camino. Susy aveva gli occhi velati, ma non piangeva, il distinto signore l’ascoltava attento, quella piccola donna diceva con tanta ingenuità delle verità che presto avrebbe scoperto. Ciarliera e per niente intimorita le chiese – Senti nonnino mi daresti un po’ di briciole, voglio anch’io far mangiare i piccioni! – Rideva Susy ormai era in confidenza e parlava parlava….- Mi hanno raccomandato di non parlare con gli estranei ma tu hai un viso buono e ami gli animali. Se la Befana mi vuole ancora bene per Natale farà scendere giù dal camino un cagnolino, lo desidero tanto….perché ridi anche a te è successa la stessa cosa?! – No rido perché una volta sceso, sarà tutto nero di fuliggine…. – Risero entrambi la bimba non si stancava mai di chiedere, essere ascoltata era per lei la cosa più bella del mondo, sembrava più grande della sua età. La tata Elvira venne trafelata in soccorso del signore – Susy, Susy non dare fastidio è ora di tornare a casa. – La prese per un braccio trascinandola via, l’uomo rimase a guardarla con un dolce sorriso e lei con la manina le mandava baci. Chissà se a Natale un cagnolino nero sarebbe sceso dal camino?Glielo auguriamo di cuore delle volte i sogni si avverano.
Mirella Narducci
P.S
Il racconto è autobiografico ! Il cucciolo l’ho potuto avere a 13 anni, il nome Susy è di fantasia anche se avrei voluto chiamarmi Susanna.
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Commenti
Miry
mi sono rispecchiate nei tuoi righi
chi di noi non avrebbe desiderato restare bambina-o?
è un racconto bellissimo, in sintonia con la magia del Natale
bellissimo
mi sono rispecchiate nei tuoi righi
chi di noi non avrebbe desiderato restare bambina-o?
è un racconto bellissimo, in sintonia con la magia del Natale
bellissimo
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