Era il 1968
in un giorno del calendario,
era un giugno forse luglio
ma ricordo una carezza e un pugno.
La canzone del momento
la cantavo in un complesso,
un gruppo di suonatori
eran fratelli e gran signori.
In primis Gino e Mimmo
e subito ci capimmo...
ora vi descrivo.
Si chiamavano Very duemila,
o giù di lì
ma suonando si capiva.
E certo del successo
per il ricordo che
mi chiamavano
a volte Franco
a volte Francesco,
perché nel canto avevo talento.
E con la giacca di velluto
ero più bello,
presa in prestito
da mio fratello.
Giravamo nei paesi
alcuni non compresi,
Silicua e Decimopuzzu,
le donne contadine
con mani callose dal gusto fine
volevano fare le mie spose,
ma non era all'acqua di rose.
La cinquecento rossa
sportelli controvento
era per noi di grande
portamento trasportando
pure lo strumento.
Chiudo in bellezza
per il ricordo ché
il cuor mi spezza
perché poi il lunedì
si andava in bicicletta.
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Mi è piaciuta tantissimo.
Siamo entrambi canterini, allora,
si capisce che sei musicale dalle tue belle nostalgiche e frizzanti poesie.
Complimenti Franco, francesco, Zio Frank