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Presenze

Non riuscivo a capire il perché i proprietari di quella bella casa l'avessero messa in vendita.
Il dipendente dell'agenzia immobiliare mi disse che avevano avuto dei problemi con i vicini di casa, dalle parole erano passati alle carte bollate.
Le due volte che mi era capitato di vedere la casa assieme ai proprietari, non mi era sembrato che questi avessero particolari problemi con i vicini.
La spiegazione non mi convinceva.
La mia paura era che la casa potesse avere dei problemi strutturali, o di varia altra natura, tali da creare seri problemi ai nuovi proprietari.
Qualcosa mi diceva che quelle persone stavano vendendo la loro casa con dispiacere.
Il prezzo era buono ma non ero ancora convinto.
Ero lì, negli uffici dell'agenzia, quando il dipendente mi propone una nuova cifra, gli espongo i miei dubbi, lui mi assicura che l'edificio non ha nessun problema strutturale, che non ci sono grossi problemi di altra natura, mi mostra una serie di documenti che certificano una ristrutturazione avvenuta due anni prima.
Convinto con riserva dico al dipendente che entro 24 ore avrei preso una decisione.
Visto il prezzo dell'appartamento, vista la crisi e vista la fretta dei proprietari, ero uno dei pochi, ed il più “papabile”, possibili acquirenti, quindi cercavano di fare di tutto per non “perdermi”.
Quella sera, riunione di famiglia, con mia moglie e i miei tre figli, alla fine la decisione di prendere l'appartamento.
Eseguite tutte le incombenze del caso prendiamo possesso della nuova casa.
I precedenti proprietari la consegnano completamente arredata, con dei magnifici mobili d'epoca.
Siamo veramente contenti anche se la fretta dei precedenti proprietari fa pensare.
La casa è veramente grande, trecento metri quadri con una magnifica vista sulla città, sul mare, barche e i monti in lontananza.
A una settimana dal nostro arrivo, iniziano le stranezze.
Mia figlia Chiara mi dice di non trovare più alcune cose.
Inizialmente non do peso alla cosa, so come sia disordinata, solo che poi le “sparizioni” capitano anche nel mio studio, scompare un libro che ritrovo, senza capire come ci sia arrivato, sopra il lavandino del bagno della mia camera da letto.
Chiedo a mia moglie se sia stata lei a prendere il libro ma lei dice di no.
Una mattina scompaiono sia le mie chiavi di casa che quelle dell'auto, sono costretto a prendere quelle di riserva.
Le sparizioni continuano, dalle chiavi di casa ai libri, dagli oggetti personali ai contenitori per alimenti, sparisce di tutto e non tutto viene ritrovato.
Mia moglie e i miei figli sono preoccupati, se alcune sparizioni possono essere semplici distrazioni altre sono assolutamente inspiegabili.
Si fa strada l'idea che nella casa ci possa essere una “presenza”.
Mio figlio Dario scopre che la nostra casa, nel marzo del 1961, fu teatro di un fatto di sangue che fini su tutti i giornali dell'epoca.
Il proprietario della casa, un facoltoso signore sulla cinquantina, aveva saputo che la sua signora, una bella donna di oltre venti anni meno di lui, si appartava assieme ad un giovane in inequivocabili atteggiamenti.
Il marito non sarebbe dovuto essere lì, nella “nostra” casa, ma lui sospettava qualcosa quindi arrivò nel primo pomeriggio, diede ordine ai dipendenti di non rilevare la sua presenza alla moglie, quando questa arrivò assieme al suo “amico” si trovò il marito sbucare fuori dal suo studio.
Lui mantenne il sangue freddo, chiese alla moglie di discutere di un eventuale divorzio nel suo studio.
I tre entrarono dentro la stanza poi i domestici sentirono tre spari.
Non ci fu nessuna discussione.
Le indagini stabilirono che, una volta chiusa la porta, il marito sparò alla moglie poi all'amante e, infine, si tolse la vita.
Dario ha scoperto anche altro; in una rivista degli anni 80 che parlava di occulto, la nostra casa era menzionata come infestata dai fantasmi.
Nella rivista ci sono delle foto; la casa, per quello che si può vedere, non è cambiata molto da allora.
L'articolo dice che i proprietari dell'epoca erano stati testimoni di strane sparizioni, poi avevano incominciato a vedere delle figure, prima un ragazzo sulla ventina che era apparso all'improvviso nella stanza da pranzo per poi sparire altrettanto all'improvviso, dopo avevano visto una ragazza vestita con abiti degli anni sessanta, nella camera della loro figlia adolescente, affacciata alla finestra.
L'articolo riportava anche il nome e la foto dei proprietari, il marchese e la marchesa Barnat di Monterosso.
Decidiamo di contattarli per sapere di più sulla casa, il tempo è passato ed è possibile che non siano più tra noi.
Avendo un cognome decisamente insolito pensiamo che la ricerca sia facilitata.
La ricerca si rivela più difficile del previsto ma riusciamo a trovare un indirizzo.
Il figlio dei vecchi proprietari, Marco, abita in una villa a una decina di chilometri, lo chiamo al telefono, gli dico chi sono e che vorrei parlargli della casa, lui mi dice di andare trovarlo a casa sua la domenica seguente.
Ci presentiamo io, mia moglie e mio figlio Dario.
All'ingresso ci sono due persone che, dopo aver parlato con qualcuno al telefono, ci aprono il portone.
La villa è enorme, con un giardino curatissimo e grandissimo.
Scendiamo dall'auto, ci accoglie Marco e la moglie.
Dopo i convenevoli ci accomodiamo nel salone.
. Avevo diciannove anni quando i miei decisero prendere quella casa. La casa era piaciuta a mia madre, c'era un panorama fantastico, vicino al centro... mio padre la prese più per far piacere a mia madre che per altro. Ora i miei genitori non ci sono più... sono venuti a mancare dieci anni fa. Al telefono mi diceva della rivista... pensi che fui io a convincere mio padre a parlare con quelli della rivista della nostra vicenda... lui non voleva, gli sembrava una cosa così... mia madre, visto che ci tenevo, mi diede manforte. Se lei vede le foto, mio padre sembra, perché lo era, sempre imbronciato.
. Cosa successe nella casa?
. Come ha letto nella rivista, ci capitò di vedere delle presenze. Erano due, una ragazza e un signore … il tutto accompagnato da sparizioni di oggetti, colpi alle pareti, porte che si aprivano da sole e così via. Mio padre perse la pazienza e ne aveva tanta... noi, io mia madre e mia sorella, un po' meno quando prima mia sorella poi mia madre furono aggredite dalle misteriose presenze.
. Cosa avete fatto per liberarvi delle presenze?
. Al telefono mi ha detto delle sparizioni... anche quando arrivammo noi la “storia” iniziò così... spariva di tutto, una volta è scomparso il mio comodino, lo ritrovammo nel bagno della camera di mia sorella. Volevamo andarcene via ma mio padre ci disse di avere pazienza; le cose, invece, non migliorarono, anzi ci trovammo in una spirale di fatti sempre più pesanti.
. Avete fatto qualcosa per liberarvi da quelle presenze?- gli chiedo nuovamente.
. Chiamammo un medium... mia madre, stufa di queste storie, lo chiamò... non risolse un bel nulla, ne chiamammo un altro... stesso risultato, anzi sembrava che le presenze si “incavolassero” per la presenza di questi medium. Quando mia madre, una sera mentre stava leggendo un libro nel salone, fu aggredita da una di quelle presenze... le diedero una serie di ceffoni fortissimi, gli rimase il segno su viso per un po' di tempo... quella era la seconda aggressione, il giorno prima, mia sorella, fu spinta da una misteriosa mano, andò a sbattere sul muro ma, tutto sommato, non si fece nulla... allora, dicevo, quando ci furono le aggressioni mio padre decise di vendere la casa. Siamo andati ad abitare a pochi passi da qui. Mi creda, ci siamo liberati di un peso.
. Vorrei evitare di vendere. La casa mi piace... possibile che non ci sia una soluzione?
. Ci sarà anche... guardi, mia madre si era innamorata di quella casa, anche lei avrebbe preferito restare. Abbiamo tentato di tutto per mandare via le presenze e goderci in santa pace la nostra casa ma non c'è stato verso. Passino le sparizioni, passino le porte aperte, i battiti al muro, i campanelli che suonano senza motivo e via dicendo ma le aggressioni... quelle no! Per noi è stata una sconfitta. Fu mia l'idea della rivista, pensavo che, facendo conoscere la nostra storia, forse sarei riuscito a contattare qualcuno in grado di “liberarci”... invece nulla, nulla di nulla. Mi spiace che altre persone stiano vivendo quello che abbiamo vissuto noi molti anni fa. Il mio consiglio è quello di vendere tutto e trovarsi un'altra sistemazione.



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Racconto scritto il 28/08/2020 - 17:44
Da Massimiliano Casula
Letta n.602 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Come potrei non apprezzare questo testo io che da un po' di tempo sto pubblicando racconti noir...
Complimenti

Mirko D. Mastro(Poeta) 28/08/2020 - 19:56

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