Mio figlio nacque, in un caldissimo giorno di fine agosto, al Burlo Garofalo di Trieste. Pesava…ahimè , kg. 1,430 . Al posto del comune pannolino per neonati gli misero un fazzoletto da uomo. In considerazione del peso passò il suo primo mese di vita in una incubatrice. In seguito essendo sopraggiunti dei problemi intestinali subì un paio d’interventi chirurgici. Intanto si avvicinavano le festività natalizie, ed i miei genitori avrebbero voluto che venissimo a trascorrerle a Caserta, ma io mi rifiutai. Anche se il bambino era in ospedale, io non avevo alcun a intenzione di allontanarmi da Trieste. Arrivammo alla mattina del giorno di Natale, io e mio marito ci avviammo in ospedale con la recondita speranza di poter vedere nostro figlio. Essendo stato operato da pochi giorni, era in un reparto speciale neonatale, nel quale non erano ammessi visitatori. Giunti lì, ci fecero entrare in una sala, dove c’era un monitor attraverso il quale a rotazione inquadravano i bambini che erano in una sala d’osservazione attigua. La sorpresa, fu quando un’infermiera ci annunciò che in linea del tutto eccezionale, essendo il giorno di Natale, il Primario del reparto permetteva ad uno dei genitori di poter vedere il bambino da vicino. Ovviamente mio marito molto generosamente diede a me quest’opportunità. Dopo aver indossato mascherina, copriscarpe, camice, tutto rigorosamente sterile, entrai nella sala di rianimazione, dove c’erano tre culle, tra cui quella in cui c’era mio figlio. Quando mi avvicinai alla culletta ero emozionatissima, guardavo quell’esserino indifeso e mi chiedevo se fosse davvero mio, ma mi emozionai ancora di più quando accarezzandogli la manina mi fece un sorriso, che come una freccia di Cupido mi arrivò dritta al cuore. Finito il tempo consentito, raggiunsi mio marito che intanto si era goduto tutta la scena attraverso il monitor , ero al settimo cielo per la gioia appena vissuta. Ebbene !......oggi, dopo quarantasei anni, io conservo ancora l’emozione di quel momento, continuando a considerarlo da sempre, il più bel regalo di Natale che io abbia mai ricevuto.
Racconto scritto il 18/12/2019 - 22:40Letta n.786 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Un racconto trasparente di dolcezza. Ci sono momenti che lasciano un segno.
Buone feste Santa, Buon Natale!
Buone feste Santa, Buon Natale!
mare blu 
21/12/2019 - 08:47 --------------------------------------
Dalle tue parole traspare tutta la gioia e la trepidazione...emozionante...
Un abbraccio Santa
Un abbraccio Santa
Grazia Giuliani 20/12/2019 - 17:02 --------------------------------------
Non riesco neanche ad immaginare l'attesa tua e di tuo marito per quella meravigliosa, importantissima strenna.
Ti auguro un Natale speciale come quello
Ti auguro un Natale speciale come quello
Mirko D. Mastro(Poeta) 20/12/2019 - 04:35 --------------------------------------
Chiedo scusa a tutti gli amici che mi leggeranno, per la miriade di virgole che mancano nel mio racconto. un saluto a tutti! 
santa scardino 19/12/2019 - 16:29 --------------------------------------
Santa, veramente molto bello questo racconto, sa... di vita. La Vita è un dono, fatta di tanti attimi presenti, dove solo qui possiamo agire, dare il nostro contributo al Tutto di cui facciamo parte, figli compresi.
Righe di amore filiale, un inno alla vita, dentro il suo divenire con le proprie gioie e i propri dolori. In queste sensibile e mirabili righe c'è una sensibilissima ricchezza dell'anima, mostri un universo pieno di sentimenti e di emozioni.
Il racconto inizia con un disagio, si percepisce quel senso di angosciosa attesa, quel Natale che sembrava compromesso a causa di una complicazione ma poi tutto ha avuto la meglio ovvero un esisto positivo. La parte finale mi ha commosso, come direbbe Kipling: un cucciolo d'uomo.
Infine, lasciati dire che "Una strenna di Natale" è un regalo anche per noi lettori di Oggi Scrivo, ci fai fortemente ricordare cosa vuol dire Natale e il suo reale significato per cui mi sento in dovere di ringraziarti a nome di tutti per averlo postato.
Righe di amore filiale, un inno alla vita, dentro il suo divenire con le proprie gioie e i propri dolori. In queste sensibile e mirabili righe c'è una sensibilissima ricchezza dell'anima, mostri un universo pieno di sentimenti e di emozioni.
Il racconto inizia con un disagio, si percepisce quel senso di angosciosa attesa, quel Natale che sembrava compromesso a causa di una complicazione ma poi tutto ha avuto la meglio ovvero un esisto positivo. La parte finale mi ha commosso, come direbbe Kipling: un cucciolo d'uomo.
Infine, lasciati dire che "Una strenna di Natale" è un regalo anche per noi lettori di Oggi Scrivo, ci fai fortemente ricordare cosa vuol dire Natale e il suo reale significato per cui mi sento in dovere di ringraziarti a nome di tutti per averlo postato.
Giuseppe Scilipoti 19/12/2019 - 15:49 --------------------------------------
Sei stata molto forte ,una mamma stupenda e hai avuto un regalo bellissimo veramente .Buone feste 
Graziella Silvestri 19/12/2019 - 14:04 --------------------------------------
Bellissimo!Questo sì che è un vero regalo e lo è anche rivivere ogni Natale quell’emozione.
Un abbraccio Santa
Un abbraccio Santa
Anna Maria Foglia 19/12/2019 - 11:35 --------------------------------------
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