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IL GIOCO DEI TRE PERSONAGGI

Le istruzioni sono:

Fai interagire tra loro in una storia questi tre personaggi creati dagli autori del sito nel mese di febbraio:
La bambina e la margherita
Quella bambina se ne stava seduta sulla sua sediolina, da sola. Aveva gli occhi di chi si è visto strappare l'infanzia, gli occhi di chi, ormai, aveva appreso di poter sopravvivere.
Vittoria
Avrà circa una trentina d’anni, bella come una delle grazie del Botticelli. I biondi capelli alzati sono fermati da un nastro di raso blu, da cui sfuggono indolenti e ribelli due ciocche di riccioli inanellati. Il viso un po’ allungato è ingentilito da un nasino alla francese, quella punta in su le conferisce un’aria aristocratica e sbarazzina. Due occhi nocciola da cerbiatta innamorata.
Il signor x
Il signor x è un uomo senza volto, o meglio: è uno che lavora dietro lo schermo del computer; così chi entra in contatto con lui deve lavorare d’immaginazione per disegnarne i tratti somatici e carpirne la personalità. Io un’idea me la sono fatta.
E’ sulla quarantina. Un passato da giornalista. Redattore capo di un sito.


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Touchè!

Il cielo terso di questa tarda mattinata marzolina ed il venticello leggero e tiepido m’inebriano la vista e l’anima di beatitudine infinita, sembrano voler promettere novità e belle prospettive. Sembrano voler risvegliare ogni buon proposito sopito durante l’inverno. Vorrei fermare ogni passante e mostrargli le meraviglie di questa mia Palermo … che anticipatamente già preannuncia primavera Ma, li vedo andare di corsa … incuranti di questo cielo e questi alberi in festa non hanno tempo … come tante apine operose senza posa ..certo,certo il lavoro è importante; già il lavoro meglio ci torni e distolga la mente dai pensieri …
Ad un tratto la vidi, vicino al chiosco del fioraio. Quella bambina se ne stava seduta sulla sua sediolina, da sola. Aveva gli occhi di chi si è visto strappare l'infanzia, gli occhi di chi, ormai, aveva appreso di poter sopravvivere. La guardai a lungo e quasi la sua malinconia la sua muta disperazione invadevano la mia anima … sentii il bisogno di fare qualcosa .Senza pensarci due volte,scesi la rampa di scale del mio ufficio di corsa , attraversai la strada senza neppure fare attenzione alle auto che passavano ed ai loro autisti che cominciarono a strombazzare la loro impazienza …..la raggiunsi, teneva stretta fra le mani una margherita bianca ,forse dono del fioraio ….
Mi guardò incuriosita, la guardai dritto negli occhi, due occhi nocciola grandi e profondi.
Le chiesi:“ Che fai qui,come ti chiami” …..
” Mi chiamo Chiara …” mi rispose educatamente.
Se ne rimaneva seduta sulla sediolina composta come una damina d’altri tempi, per nulla sorpresa dalle mie domande. Mi guardavo attorno cercando un parente, un qualcuno che la conoscesse, ma nessuno sembrava essersi accorto di lei … possibile?
“Quanti anni hai"? Come mai se qui,dove sono la tua mamma il tuo papà?”
“ Ho sei anni, il mio papà è andato in cielo tanto tempo fa e la mia mamma,sta parlando con un signore.”
Tornai a guardarmi attorno, ma nessuna donna stava parlando con un qualcuno. Cominciai davvero a incuriosirmi e ad irritarmi, come si poteva lasciare una bambina incustodita per strada, mi sembrava davvero folle. “Certo, senza padre, e chissà la madre che tipo doveva essere,chissà che individuo doveva incontrare“, già nella mia mente, ne stavo ricostruendo un immagine poco lusinghiera; quando una voce giunse concitata al mio orecchio:“ Chiara,chiara sono qui “ mi girai e restai senza fiato. S’inginocchiò vicino alla bambina e cominciò ad accarezzarle i capelli,a sistemarle l’orlo della gonnellina, con fare preoccupato ed ansioso. Avrà circa una trentina d’anni, bella come una delle grazie del Botticelli. I biondi capelli alzati sono fermati da un nastro di raso blu, da cui sfuggono indolenti e ribelli due ciocche di riccioli inanellati. Il viso un po’ allungato è ingentilito da un nasino alla francese, quella punta in su le conferisce un’aria aristocratica e sbarazzina. Due occhi nocciola da cerbiatta innamorata, gli stessi della piccola Chiara …. Le guardo entrambe,così vicine … nessun dubbio sono madre e figlia. Una madre adorabile, rimango estasiato e le parole mi muoiono in gola, cerco tuttavia di darmi un contegno,di farfugliare qualcosa:” Ero affacciato alla finestra del mio ufficio … Ho visto la bambina,mi sono preoccupato..ho pensato … Mi presento,sono ….“ non so neanche se ho detto il mio nome ,le tendo la mano e lei mi dice di chiamarsi Vittoria, tutto d’un fiato mi racconta di lei … che è rimasta vedova , che aveva un appuntamento di lavoro ,che le cose dalla morte del marito andavano male,.. e che voleva sfruttare il suo talento di scrittrice e giornalista free lance … era andata a presentarsi al colloquio di lavoro ma non aveva trovato nessuno , che c’era rimasta male,che quel mascalzone,non si era neanche fatto trovare,tutti uguali gli uomini … che era molto delusa ,che aveva deciso di lasciare la bambina in strada ad aspettarla...il tempo del colloquio,per non precludere una possibile assunzione. Lei parlava ed io riuscivo solo a sentirmi inebriato e stordito dal suo profumo e dal movimento delle sue labbra color cremisi. Ad un tratto, arrivò alla mia mente ormai confusa ed annebbiata una parte delle sue parole ….” aveva parlato di un colloquio di lavoro … appuntamento, scrittrice” All’improvviso realizzo che era con me che aveva l’appuntamento di lavoro .ero io il redattore capo che doveva incontrare … ero io il mentecatto che non si era fatto trovare all’appuntamento.
Sentii la mia voce dire ”Vittoria sono io, è con me che avevi appuntamento. Non preoccuparti , fermiamoci un attimo al bar,prendiamo un caffè … qualcosa per la piccola Chiara ..troveremo sicuramente come metterci d’accordo per l’orario ed il compenso … mi spiace,ho visto la bambina qui sola … ho pensato … andiamo a prendere un caffè?” è diventata rossa in viso, per l’imbarazzo, trovo adorabili le donne che sanno ancora arrossire. Prende la piccola Chiara per mano e mi risponde di si. Mentre camminiamo verso la caffetteria poco distante, mi sento infinitamente felice e ripenso a quell’autrice del sito come mi aveva descritto? Ah,si aveva detto di me: “Il signor x è un uomo senza volto, o meglio: è uno che lavora dietro lo schermo del computer; così chi entra in contatto con lui deve lavorare d’immaginazione per disegnarne i tratti somatici e carpirne la personalità. Io un’idea me la sono fatta. E’ sulla quarantina. Un passato da giornalista. Redattore capo di un sito.” Già mi vedesse adesso,le direi che si,ha ragione,sono un redattore capo , che lavora troppo dietro lo schermo di un computer..ma che questa mattina, l’aria di primavera,lo ha schiodato dalla sua scrivania e che adesso si sente perso come un adolescente fra le grazie di questa avvenente giovane donna e conquistato appieno da una altrettanto piccola donna che mi stringe la manina e mi guarda trasognata, mentre la faccio sedere al tavolino ed ordino per lei il bignè più grande che ci sia ricoperto da tanta panna montata e fragoline …. Si, mi è bastato poco per sentirmi innamorato cotto come un liceale alle prime armi. Questa mattinata marzolina ha mantenuto le sue accattivanti promesse … ed io ho tutte le intenzioni di coltivare questo sentimento che mi scalda il cuore …. Resterò ancora mister x per tanti sul sito … ma per questa donna non avrò certo incognite e riserve … la guardo e scopro il suo sguardo su di me … mi sciolgo come neve al sole e penso “ Benedetta primavera … Touchè Cupido…. Oggi,hai toccato proprio me! ”



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Scrittura creativa scritta il 16/03/2013 - 20:50
Da Carla Davì
Letta n.1361 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Brava. Bel racconto!

Daniela Cavazzi 25/03/2013 - 10:05

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Grazie Antonio,per leggermi sempre con attenzione...grazie per donarmi un pò del tuo prezioso tempo e grazie per apprezzare i miei scritti.Entrambi crediamo nel valore della solidarietà e di quella mano tesa che tanto riscalda il cuore e fa bene a chi la tende ed a chi la riceve... Un abbraccio grande

Carla Davì 18/03/2013 - 19:11

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commovente...che può capitare davvero perchè la vita ci riserva sempre sorprese...belle, per quanto se ne presentino anche di brutte...bella storia, ben legata e tenuta assieme da un filo conduttore...quello del cuore buono...se il tuo mister x se ne fosse fregato, la bambina sarebbe rimasta lì in attesa e lui sarebbe rimasto quello che era...bella storia, dicevo, creata ad arte dalla tua voglia di dire, di raccontare, ma anche una storia che viene, certamente, dal tuo buon cuore...un saluto...antonio

antonio giraldo 18/03/2013 - 13:06

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