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LINEE GUIDA PER UN RACCONTO

Le istruzioni sono:

Su queste linee guida scrivi un racconto: “Il giorno del suo compleanno Gabriele Carlini, medico in pensione, riceve una lettera in cui scopre di essere il bersaglio di un omicida. Riuscirà a fermarlo solo grazie all'aiuto di una giovane vicina di casa ficcanaso.”


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Lettera minatoria

Minacce di morte “Il giorno del suo compleanno Gabriele Carlini, medico in pensione, riceve una lettera in cui scopre di essere il bersaglio di un omicida. Una busta con un proiettile e un messaggio sinistro: «Sei inadeguato e la devi pagare, per avermi rovinato la vita! Te la farò pagare e farò giustizia anche per gli altri». Sabato all’abitazione del medico è arrivato un plico; Gabriele Carlini ha subito notato un rigonfiamento sospetto, ha aperto con cautela e ha subito visto il proiettile avvolto in un foglio. Poi ha letto il messaggio, poche righe a stampatello, grafia incerta, quasi tremante e ha chiamato i carabinieri. La notizia è andata su tutte le testate dei giornali locali e nazionali ed è stata riportata alla radio e dalle emittenti privati e dai telegiornali della rai e mediaset. Gabriele Carlini da tre mesi in pensione, fino all’altro ieri nessun problema, ottimo rapporto con i vicini, stimato dagli ex colleghi e dai suoi assistiti. Che infatti hanno immediatamente reagito: «È un atto vile e violento, non lo consideriamo rivolto soltanto a lui ma a tutta la comunità». Il medico ha prestato servizio per oltre 40 anni all’ospedale San Paolo, presidio ospedaliero della sezione Napoli Ovest dell'Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro. Per 38 anni è stato nel reparto pediatria, di cui 28 anni ne è stato il primario; gli ultimi 2 anni ha ricoperto la carica di Direttore Sanitario. Arzano è un paese di provincia, 6 chilometri dal centro di Napoli. Nella seconda metà del secolo scorso è stato insanguinato da una lunga stagione di omicidi e vendette, famiglie in guerra, più di 30 morti, agguati e fucilate, una faida chiusa alla fine degli anni ’90 e da allora il paese si è come acquietato, le statistiche sulla criminalità lo indicano appena al di sotto della media della provincia di Napoli. Sulla lettera la gente solo pochissimi accettano di parlare dicono poco e malvolentieri, ma non è omertà: «È una brutta cosa». «Non ci possono essere parole, ma solo sconcerto davanti a un gesto così grave» afferma Antonio Liguori, otorinolaringoiatra, uno dei medici più apprezzati ad Arzano. Delle minacce si discuterà stasera all’ordine dei medici. È un fatto gravissimo, anticipa il dottor Liguori: « se ci sono problemi non si devono risolvere con lettere anonime minatorie e proiettili, ma con dialogo e chiarezza». La signora Genoveffa amica della moglie e vicina di casa di Gabriele Carlini si è presentata in casa dei vicini con il giornale alla mano, con fare perentorio comincia a porre una serie infinita di domande, alla sua amica, sennonché moglie dell’ex Direttore Sanitario. Vera risponde: « c’è un’indagine in corso e anche lei preferisce non parlare ». «Certo, in questa situazione è difficile essere serena replica: la signora Genoveffa e insiste con altre domande, fino a quando Vera cede per svilimento e racconta tutto alla giovane vicina ficcanaso. Indagini non facili. I carabinieri hanno esaminato il proiettile. «È a salve», si è appreso dalla tenenza di Arzano. Si cerca di individuare episodi che possono avere scatenato il risentimento e la lettera con le minacce di un assistito, di un folle, di scambio di persona, ma gli inquirenti brancolano nel buio. La giovane donna soddisfatta di quello che aveva saputo, prende commiato e torna a casa sua. Una vendetta, che verrebbe consumata a freddo e la reazione a un tentativo di un torto subito; Salvatore Piscopo, 39 anni, ha pianificato tutte le mosse per portare al termine la sua rivendicazione sul povero medico in pensione. Ha studiato le abitudini dell’uomo, l’ha pedinato per diversi mesi, conosceva a che ora usciva per la passeggiata mattutina, a che ora rientrava per pranzo; sapeva della pennichella pomeridiana, del pomeriggio al circolo Garibaldi e il venerdì alle 19,00 la riunione all’ordine dei medici. Aveva studiato, anche le mosse di tutti coloro, che abitavano in quella casa; servitù compresa. Ha piantonato la casa e aspettato, che l’ex Direttore Sanitario rimanesse solo per realizzare il suo piano, ma la signora Genoveffa, insospettita da quella presenza, che si aggirava da parecchio nei paraggi, avvertì i carabinieri e il dottor Carlini, che si barricò in casa. Salvatore Piscopo forzò la porta blindata del medico e riuscì ad aprirla dopo una decina di minuti, neanche il tempo di entrare si ritrovò addosso i carabinieri. L’uomo fu subito ammanettato e portato in caserma. Intanto grazie alla soffiata di Genoveffa; i carabinieri hanno sventato un omicidio e Gabriele Carlini deve la vita alla sua vicina ficcanaso; mai avrebbe pensato che avrebbe accettato di buon grado e addirittura essere felice dell’intromissione dell’amica di sua moglie. Salvatore Piscopo aveva con se una pistola calibro 9 nascosta nelle mutande, con la serie cancellata e una tanica di benzina; l’intento del vendicatore era di dar fuoco alla casa, dopo aver commesso il delitto. Questo ha raccontato ai suoi inquisitori, dando il movente di quel gesto; mostrando un giornale di un anno fa che riportava: “Tragedia, nella serata di ieri, all'ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Un bambino di quasi 2 anni ha perso la vita: era arrivato nel pronto soccorso del nosocomio in arresto cardiaco, e i sanitari non hanno potuto nulla per salvarlo. I genitori, una coppia di Pianura, ha denunciato la vicenda alle autorità. La polizia ha sequestrato i referti clinici relativi al piccolo. Secondo quanto emerso, pare il bambino fosse stato già condotto la mattina in ospedale perché in preda a crisi di pianto, quindi andato via senza che venisse individuato, pare alcun problema tale da destare preoccupazioni o necessità di ricovero”. Poi scoppiò in pianto dirotto e disse: “quel bambino era mio figlio”! Avevo giurato a me stesso che mi sarei vendicato e siccome non potevo prendermela con tutti dell’ospedale; ho pensato bene di accanirmi sul Direttore Sanitario. Salvatore Piscopo per il tentato omicidio rischia dai 7 ai 14 anni, ma gli è stata commutata la pena in 5 anni di reclusione, perché non aveva precedenti penali.



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Scrittura creativa scritta il 06/07/2017 - 11:08
Da Savino Spina
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