POESIA

Massaggiatrice di paure e amori,
mentre leggi indifesa
di pagine silenti,
l’età matura che rigermina
delle beate fattezze.
E come fanciulla che dolce
si culla leggiadra
ancora non sei stanca,
al declivio delle ore notturne,
non ti turbasti alla voce mutata
nella pubertà oramai iniziata.
Dove andranno le bionde donzelle
con mani colme come anfore piene
con passo fermo e sì leggero;
in fondo al futuro dove l’invano
attende le stelle adombrando
con un battito di ciglia
una pergola di vigna
che di bellezza meraviglia.
Il sole che dall’alto,
d’intraviste pendici
ricordando le tue radici
nel blando minuto
la natura fulminea
atteggi felice la meraviglia.
Dove tua madre non matrigna,
ti diede sinuose forme
tu le terrai sempre in dote.
Dove il mondo ancora dorme
gloriandosi di un bacio di rugiada
d’immutata esistenza,
forse domani al ballo
sarai la più bella.
Donando buio e luce
il principe azzurro lì ti conduce.
Ti seguirà in un giro di stelle
dicendo poi sei una di quelle.

Poesia scritta il 30/11/2024 - 08:29

Da Francesco Cau

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