Un breve viaggio con te,
in treno verso Milano.
Ti appoggi con la tua testa
sulla mia spalla,
riposi, dolce piccola figlia mia.
Il mio cuore viaggia nel passato,
da quel giorno che ti ho raccolta
e portata via con me...
Quanti ricordi, quanti momenti passati con te,
mi sale la nostalgia a pensarti grande,
a Milano, al Politecnico...
Ti voglio bene, piccola mia,
ti voglio bene, ilaria.
Non ti dimenticare mai di chi ti ama cosi tanto,
il tuo papà....
(continua)
Prefazione
…mentre dormiamo a fianco ai nostri angeli qualcuno conversa
con le loro anime.
Qualunque cosa facciate veglierà su di voi, l’ansia
(Samaèl Propinquus)
Quando il sole si corica
con le preghiere dei bambini
apparirà,
astratto fumo dai tanti camini
Arrotolandosi le maniche,
in un completo scuro attenderà chi lo voglia raggiungere.
Allenterà il nodo alla cravatta… lasciandovi
cadere la giacca sulle spalle, dimesse figure melanconiche.
Chi è Samaèl Propinquus?
Lo scoprirete presto… se non vi guarda già dormire
di Dominique Noir alias M.D. Mastro... (continua)
Preambolo
Quando le persone alle quali teniamo sognano al sicuro, nel torvo la mente raggiunge le impressioni che scricchiolano sulla candela accesa con quei pensieri che, appesi alla matita, di notte si smorzano.
Chiude gli occhi lo scrittore per trattenere la genialità della fiamma, che spegnerà per sua indole il vento.
Fanno quasi spavento le tenebre mentre abbassano le palpebre anche le ultime finestre.
Le parole si impadroniscono della mente come un inquieto abbaio… poi, torna il buio.
E scorrono dalle vene alla carta urtandosi in un passaggio di fortuna attraverso la matita.
Sui suoi fogli sente tutto il freddo degli alberi spogliati con lentezza dall’autunno…
Il buio fa riflettere sulle volte che ci si accontenta di sentire il cuore battere accidentalmente nel petto invece di avercelo in gola, lì dove si fermano le proprie tristezze.
È allora che restano i pensieri, inerti.
Disteso a testa in giù l’autore, il fogliame alla luce di un lampione dall’a... (continua)
L’ape
Vola l’ape,
il suo ronzio
è un soffio, un sussurro d’aria che vibra: bzzz, bzzz.
Batte le ali,
danza leggera,
sfiora i fiori,
accarezzandone i colori
e donando vita.... (continua)
La tiroide è come una canzone: se la ripeti, ti dà un’emozione. Ci sono canzoni che non si sentono, che suonano piano, quasi spente.
C’è chi scopre tardi, che è sempre stata
una musica stonata. Una nota mancante
una forza nascosta, che non arrivava mai.
Un giorno si toglie, e al suo posto una pastiglia. Un gesto quotidiano
per mantenere l’armonia. Non si misura tutto nel sangue: qualcosa resta, nei gesti, nei sogni, nei silenzi che parlano. Sii contenta, se puoi ancora inseguire un sogno, anche con un silenzio dentro, anche con un’ombra leggera, dove prima c’era una forma. L’imperfezione non
ferma la musica. A volte basta solo cambiare il ritmo, e la canzone riparte....
(continua)