Premessa: 'Il re, la regina e il pappagallo,' fa parte di una trilogia intitolata 'Il pappagallo' che comprende anche 'Il pappagallo del nonnaccio' ed 'Epicuro, il pennuto' i cui testi risultano senza apparenti legami.
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Erika, la bellissima principessa di Norvega, a ventitré anni compiuti divenne regina poiché andò in sposa a Zeno, il re guerriero di Itala, vedovo da tempo. Egli era un tipo spietato e temuto, forte come un roccia, virile come un toro e geloso nei confronti della regale consorte.
Un giorno, per motivi espansionistici, Itala dichiarò guerra a Lybian. Il sovrano, nell'organizzarsi con armi e bagagli, incaricò un servitore, di nome Alessandro, di reperire una contenzione fisica per la regina al fine di coprirle dal basso il di dietro e il davanti. In proposito, si vociferava che durante le precedenti trasferte del marito, costei, eludendo la sorveglianza di alcuni fedeli emissari, si fosse concessa con un domestico, con un valletto e con una guardia. In mancanz... (continua)
Lucia e gli animali
Nacque in un periodo nero per la sua famiglia, perché il padre aveva subito un fallimento e le possibilità finanziarie, sino a quel momento floride, si ridussero enormemente.
Ciononostante fu attesa con gioia, poiché i nostri avi dicevano che i figli sono benedizioni.
E come una benedizione fu attesa soprattutto dalla sorella maggiore, che desiderava tanto avere una sorella.
Crebbe nell'amore e nella serenità, anche se la madre si adattava a cucire i vestitini, lei, che da ragazza non aveva mai preso un ago in mano!
Era una bimba solare, ma tanto irrequieta... Il suo cuore era grande e il suo amore veniva riversato a fiumi verso fratelli e genitori, ma, soprattutto, amava gli animali. Sembrava che conoscesse il linguaggio di ognuno di essi e, se avesse potuto, avrebbe fatto dormire nella sua culla, tutti i suoi amici.
La famiglia si era trasferita in campagna e lì c'era spazio a sufficienza per crescere qualche "bestia". Sì, lo metto tra virgol... (continua)
Il paese dove mi fece cadere la cicogna sopra al tetto di una vecchia casa, dentro un nido già stretto, è situato in mezzo alle montagne. E' un posto molto bello dove ancor oggi si può respirare un'atmosfera di tranquillità. Al tempo in cui io venni al mondo, nei primi anni 50, esso era abitato solo da gente semplice, contadina e si viveva partecipando ai ritmi delle stagioni, con tempi giornalieri ben scanditi dal suono delle campane: l' Ave Maria all'alba, insieme al canto dei galli, l'Angelus e l'odore della polenta ormai pronta per il desinare che si spargeva nell'aria a mezzo giorno, e il vespro che invitava i contadini a lasciare i campi al tramonto.
Un giorno bussò alla porta di casa Ernesto il postino, aveva un pacco; ricevere posta allora era cosa rara, tutti in paese lo sapevano ed era quasi una festa, se poi si trattavo di un pacco, figuriamoci!
- "C'è un pacco per voi, dall'America "- gridò il postino.
Di tanto in tanto a distanza di mesi, arrivava d...
(continua)