Lucia e gli animali
Nacque in un periodo nero per la sua famiglia, perché il padre aveva subito un fallimento e le possibilità finanziarie, sino a quel momento floride, si ridussero enormemente.
Ciononostante fu attesa con gioia, poiché i nostri avi dicevano che i figli sono benedizioni.
E come una benedizione fu attesa soprattutto dalla sorella maggiore, che desiderava tanto avere una sorella.
Crebbe nell'amore e nella serenità, anche se la madre si adattava a cucire i vestitini, lei, che da ragazza non aveva mai preso un ago in mano!
Era una bimba solare, ma tanto irrequieta... Il suo cuore era grande e il suo amore veniva riversato a fiumi verso fratelli e genitori, ma, soprattutto, amava gli animali. Sembrava che conoscesse il linguaggio di ognuno di essi e, se avesse potuto, avrebbe fatto dormire nella sua culla, tutti i suoi amici.
La famiglia si era trasferita in campagna e lì c'era spazio a sufficienza per crescere qualche "bestia". Sì, lo metto tra virgol... (continua)
Il paese dove mi fece cadere la cicogna sopra al tetto di una vecchia casa, dentro un nido già stretto, è situato in mezzo alle montagne. E' un posto molto bello dove ancor oggi si può respirare un'atmosfera di tranquillità. Al tempo in cui io venni al mondo, nei primi anni 50, esso era abitato solo da gente semplice, contadina e si viveva partecipando ai ritmi delle stagioni, con tempi giornalieri ben scanditi dal suono delle campane: l' Ave Maria all'alba, insieme al canto dei galli, l'Angelus e l'odore della polenta ormai pronta per il desinare che si spargeva nell'aria a mezzo giorno, e il vespro che invitava i contadini a lasciare i campi al tramonto.
Un giorno bussò alla porta di casa Ernesto il postino, aveva un pacco; ricevere posta allora era cosa rara, tutti in paese lo sapevano ed era quasi una festa, se poi si trattavo di un pacco, figuriamoci!
- "C'è un pacco per voi, dall'America "- gridò il postino.
Di tanto in tanto a distanza di mesi, arrivava d...
(continua)
“E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.”
William Shakespeare
Li osservo attentamente, uno per uno, soddisfatta, e so che fra qualche giorno mi ricompenseranno, sbocciando in un meritato premio per la mia scommessa vinta.
Vicino a casa mia c’è una bella pineta, che parte da Santa Lucia, il piccolo borgo dei pescatori con la sua bella torre saracena, e si estende fino all’altro borgo, più a sud, in riva al mare e nato più recentemente con la costruzione delle seconde case e di qualche sporadica attività per i turisti.
Io e mio marito percorriamo quei tre chilometri quasi quotidianamente, da ottobre ad aprile, quando il lavoro allenta notevolmente le sue pressioni e noi abbiamo finalmente il tempo di respirare, di riassestare le membra e di riprendere in mano i nostri spazi ed i nostri tempi riuscendo così a volgere, con meritata lentezza, il volto verso il sole per farci sciogliere le tensi... (continua)