Ogni volta che ti guardo
non mi chiedo più se Dio esiste,
ogni volta che ti abbraccio
mi rendo conto
di quanta ricchezza ho accumulato,
sei davvero una creatura speciale
mi hai completamente conquistato
semplicemente ammirandoti sorridere!!
Tonino Fadda...
(continua)
I vostri commenti mi hanno ispirato...
"Un grande uccello" smise "di nuotare in mezzo alle foglie. Il piumaggio immacolato, il becco nero come il carbone e il collo allungato gli conferivano una grazia maestosa". La morte del cigno (C. Fracci)
Restano segni neri
come cigni sulla carta
nella morte sul lago
di Cajkovskij, dentro
un requiem musica tra le note.
Suono lungo e triste, e spago
tra le dita, ritmo.
Semplicemente vita.
Fili d'angelo sull'onda
d'alti suoni, per chi sa riconoscerli.
Anche l'orecchio assoluto
teme il fruscio d'una tromba.
Così <il cigno che> scivolava <sullo stagno si> liberò <del tempo>.
Mozart aveva la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, il cosiddetto orecchio assoluto, e temeva il suono della tromba perché impuro. O forse solo angelico.
" " (G. Musso)
< > (F. Caramagna)... (continua)
Con sincera amicizia, mi hai coinvolto,
non avevo altro nel mio cuore
noi ci aspettavamo
per metterci in viaggio insieme,
mi hai dato un passaggio
incantato ho accettato l’invito,
e hai dato aspetto luminoso alla mia vita,
sei la scelta più efficace
accanto a te sto bene, per questo mi prenoto,
deciso ad impiegare tutte le mie energie,
per la mia amica, la più bella della città,
la stima e il prestigio,
per tutta la mia vita!!...
(continua)
Le onde si muovevano sotto la chiglia.
Arrivavano dolcemente, salutando, per poi perdersi lungo la riva.
Alla loro calma contrapponevo la mia rabbia, il mio essere irrequieto.
Cos'è che dettava il mio stato d'animo?
Forse la consapevolezza di essere impotente,
restare immobile mentre il mondo cade giù.
E perché no,
quella consapevolezza che pochi giusti,
nonostante la forte volontà,
non riusciranno a fermare la sua corsa verso il baratro....
(continua)
tu mi dici che sono brava a parole
allora siedi qui ad ascoltare
vorrei che le onde del mare attaccassero la mia pelle, intimidita dal freddo
e che tu fossi seduto a guardare,
a pensare come evitare che il mondo mi divori,
come difendermi da me stessa
anche se sai che non voglio essere difesa
e che ti alzassi in piedi quando sto per crollare
anche se ti sembro inespugnabile
un respiro può affogare la coscienza fra le costole, mute, che stanno ad aspettare.
vorrei che raccogliessi le tazzine sporche di caffè che lascio in giro
e che imprimessi le mie labbra, avide di amore,
incastrate sui bordi, fra i tuoi mal di schiena,
per portare un po’ d’ingannevole quiete
dove tu non riesci ad arrivare.
ma soprattutto vorrei che dimenticassi
quanto sono brava con le parole
e ricordassi quanto sei bravo ad ascoltare,
custodiscimi fra i tuoi silenzi e le mie parole vuote perché non c’è cosa più bella che vorrei
se non che tu fossi esattamente
come sei.... (continua)