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Clementina

Aveva gli occhi come il cielo settembrino in una giornata di tramontana, gli stessi che aveva trasmesso ai quattro figli rimasti orfani prima del previsto; come ci fosse un tempo giusto per esserlo.
La sua specialità era la pasta ai formaggi; mi divertiva vedere i fili che si allungavano come prolungamento degli spaghetti.
L’ho sempre vista molto anziana, con occhiali spessi quasi da uomo, senza vezzo.
L’ultima cosa che ricordo di lei furono i calzettoni di lana, che faceva a noi nipoti, dai colori accesi: rosso, verde, giallo, blu, con un doppio rigo di colore diverso al bordo, in contrasto con la sua vita ormai scolorita nella casa di riposo.



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Racconto scritto il 27/09/2022 - 14:57
Da Glauco Ballantini
Letta n.509 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Rimasta vedova presto, i figli hanno generato i nipoti, uno dei quali racconta...

Glauco Ballantini 27/09/2022 - 19:30

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5* (però figli orfani farebbe pensare a un'età giovane, che non si concilia con la casa di riposo)

Aquila Della Notte 27/09/2022 - 18:52

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Splendido testo, complimenti

Mirko D. Mastro 27/09/2022 - 18:40

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Molto commuovente e dolce.

Maria Luisa Bandiera 27/09/2022 - 18:33

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Mia Nonna si chiamava Agostina era di una dolcezza unica .
Forse di poche parole ma mi dava tanto amore.

Zio Frank Storie del gufo 27/09/2022 - 18:22

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Ho amato tantissimo mia nonna(per me mia madre) molto bella e dolce questa tua dedica!!

Anna Cenni 27/09/2022 - 17:10

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Struggente, nostalgico, carezzevole...

Marina Assanti 27/09/2022 - 16:50

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Molto poetica questa prosa e tristemente infonde immagini e sentimenti indimenticabili per tutti, nipoti e non.

Ernesto D’Onise 27/09/2022 - 16:23

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