Un Natale mancato
Io non scriverò di questo prossimo Natale, sono convinta che i miei amici lo faranno magistralmente meglio di me , ma ho pensato di narrarvi una storia del mio passato.
Caro papà,
ricordi quand’ero bambina, avevo poco più di cinque anni, ed era il primo Natale che pensavi di passare finalmente con la tua famiglia?. Quelli precedenti li avevi trascorsi tutti tra le onde del mare, il più delle volte in tempesta. Eri arrivato il 23 di dicembre e la mattina del giorno dopo chiedesti alla mamma di prepararmi perché desideravi portarmi con te a comprare l’albero di Natale. La mamma mi preparò con cura, mi mise uno splendido cappellino scozzese e per la prima volta un cappottino di panno rosso, mentre tu eri un ragazzo splendido nel tuo vestito di tweed grigio.
Ti camminavo affianco un po’ intimorita ed un po’ felice per l’opportunità di avere anch’io finalmente un papà presente.
Comprasti un bellissimo abete, che iniziammo ad addobbare appena arrivati a casa.
Coinvolta dall’entusiasmo mi adoperavo a porgerti gli addobbi che andavano sistemati nella parte più alta dell’albero,luci, palline colorate e dorate, e fili d’argento, era un gioco fatto di colori e fantasia, mentre mia madre era tutta impegnata in cucina a preparare i manicaretti che ti piacevano di più.
Ma l’albero non era ancora terminato, quando sentimmo suonare alla porta, era il postino che portava un telegramma per te. Non lo avevi ancora letto e già sapevi cosa c’era scritto, lo dicevano i tuoi occhi , il tuo pallore e quelle tre pieghe che avevi sulla fronte, ti si accorciavano quando eri o arrabbiato o preoccupato.
Non ti eri sbagliato, il testo del telegramma fu subito palese anche a mamma, che rimase immobile sulla porta della cucina.
Le parole :’Prego partenza immediata, si salpa fra tre ore’ fluttuavano nell’aria come falene di dolore,di delusione, di rabbia e di impotenza nei confronti di un ordine che non ammetteva repliche.
Non capendo la situazione ti chiesi: ‘Papà non finiamo l’albero?’ e tu, senza rispondere mi prendesti in braccio e mi facesti sistemare con cura il puntale.
L ’immagine che mi è rimasta per sempre nel cuore e nella mente, a parte la storia,che ho capito in seguito ovviamente, è quella di due ragazzi, tu e mamma, mentre si baciano stringendosi con tutta la passione che li legava.
Crescendo l’ ho sempre associata agli ‘Amanti’ di Robert Doisneau.
Sia per te che per mamma quello fu un Natale molto triste, anche se lei cercava di nasconderlo, ma io vedevo, mentre giocavamo insieme, che lacrime incontrollate bagnavano il suo bellissimo viso. Caro papà, ovunque tu sia…..Buon Natale.
Caro papà,
ricordi quand’ero bambina, avevo poco più di cinque anni, ed era il primo Natale che pensavi di passare finalmente con la tua famiglia?. Quelli precedenti li avevi trascorsi tutti tra le onde del mare, il più delle volte in tempesta. Eri arrivato il 23 di dicembre e la mattina del giorno dopo chiedesti alla mamma di prepararmi perché desideravi portarmi con te a comprare l’albero di Natale. La mamma mi preparò con cura, mi mise uno splendido cappellino scozzese e per la prima volta un cappottino di panno rosso, mentre tu eri un ragazzo splendido nel tuo vestito di tweed grigio.
Ti camminavo affianco un po’ intimorita ed un po’ felice per l’opportunità di avere anch’io finalmente un papà presente.
Comprasti un bellissimo abete, che iniziammo ad addobbare appena arrivati a casa.
Coinvolta dall’entusiasmo mi adoperavo a porgerti gli addobbi che andavano sistemati nella parte più alta dell’albero,luci, palline colorate e dorate, e fili d’argento, era un gioco fatto di colori e fantasia, mentre mia madre era tutta impegnata in cucina a preparare i manicaretti che ti piacevano di più.
Ma l’albero non era ancora terminato, quando sentimmo suonare alla porta, era il postino che portava un telegramma per te. Non lo avevi ancora letto e già sapevi cosa c’era scritto, lo dicevano i tuoi occhi , il tuo pallore e quelle tre pieghe che avevi sulla fronte, ti si accorciavano quando eri o arrabbiato o preoccupato.
Non ti eri sbagliato, il testo del telegramma fu subito palese anche a mamma, che rimase immobile sulla porta della cucina.
Le parole :’Prego partenza immediata, si salpa fra tre ore’ fluttuavano nell’aria come falene di dolore,di delusione, di rabbia e di impotenza nei confronti di un ordine che non ammetteva repliche.
Non capendo la situazione ti chiesi: ‘Papà non finiamo l’albero?’ e tu, senza rispondere mi prendesti in braccio e mi facesti sistemare con cura il puntale.
L ’immagine che mi è rimasta per sempre nel cuore e nella mente, a parte la storia,che ho capito in seguito ovviamente, è quella di due ragazzi, tu e mamma, mentre si baciano stringendosi con tutta la passione che li legava.
Crescendo l’ ho sempre associata agli ‘Amanti’ di Robert Doisneau.
Sia per te che per mamma quello fu un Natale molto triste, anche se lei cercava di nasconderlo, ma io vedevo, mentre giocavamo insieme, che lacrime incontrollate bagnavano il suo bellissimo viso. Caro papà, ovunque tu sia…..Buon Natale.
Racconto scritto il 13/12/2020 - 22:08Letta n.793 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Carissimo Gianluigi, che piacere trovarti qui. Grazie per i complimenti. Un salutone. 
santa scardino 
05/01/2021 - 22:16 --------------------------------------
Che bel racconto.
Sono senza parole.
Bravissima amica mia.
Ciao Santa.
Un abbraccio.
Sono senza parole.
Bravissima amica mia.
Ciao Santa.
Un abbraccio.
Gianluigi Giussani 05/01/2021 - 21:59 --------------------------------------
Mirko,Teresa,Anna Maria,Maria Luisa,Graziella,Giuseppe,Ernesto,Afrodite,Grazia, Moreno e Laisa Vi ringrazio con tutto il mio cuore. Felice di ritrovare Laisa. 
santa scardino 15/12/2020 - 20:16 --------------------------------------
un dolcissimo racconto.
un evento che sembra lontanissimo nel tempo, eppure talmente vivo, vero, struggente
complimenti Santa, sei sempre molto brava
un evento che sembra lontanissimo nel tempo, eppure talmente vivo, vero, struggente
complimenti Santa, sei sempre molto brava
laisa azzurra 15/12/2020 - 19:16 --------------------------------------
Un bel racconto, malinconico, delicato, senza rancore e con sincero sentimento.
Grazie.
Grazie.
Moreno Maurutto 15/12/2020 - 08:34 --------------------------------------
Un racconto vibrante dall'inizio alla fine, lo sguardo della bambina e poi quello di donna che comprende i sacrifici dei genitori.
Commovente, scritto davvero bene Santa
Commovente, scritto davvero bene Santa
Grazia Giuliani 14/12/2020 - 22:49 --------------------------------------
Che bello questo racconto di vita vissuta e quanta malinconia nel ricordare quel Natale mancato, insieme al tuo papà: ricordi indelebili custoditi con dolcezza nel profondo del cuore, che hai saputo rendere magistralmente
Afrodite T 14/12/2020 - 22:29 --------------------------------------
Mi sono commosso. Il Natale di prima era Natale a famiglia riunita.
Ma i genitori di prima per il bene dei figli facevano immensi sacrifici.
I quali noi, adesso, ricordiamo ancora.
Un abbraccio, Santa.
Ma i genitori di prima per il bene dei figli facevano immensi sacrifici.
I quali noi, adesso, ricordiamo ancora.
Un abbraccio, Santa.
Ernesto D’Onise 14/12/2020 - 19:03 --------------------------------------
Sono rimasto colpito dalla potenza espressiva del racconto di certo impatto emotivo, la narrazione è all'altezza dell'intensità del messaggio dove l'amore filiale primeggia assieme ai valori della famiglia. Un plausone per l'incipit che inizialmente verte sull'ordinario per poi sprofondare nell'acuto dolore delle riflessioni amare e nostalgiche, quelle che a Natale fanno male più che mai.
Cinque stelline natalizie per te amica mia, mi ha letteralmente/praticamente colpito.
Cinque stelline natalizie per te amica mia, mi ha letteralmente/praticamente colpito.
Giuseppe Scilipoti 14/12/2020 - 11:53 --------------------------------------
Cara Santa, da due giorni sto a casa in Malattia per via dell'influenza, ti lascio immaginare gli occhi lucidi. Ho appena letto il tuo componimento e mi sono lasciato... influenzare, gli occhi lucidi adesso risultano di commozione. Ora capisci ulteriormente il motivo del mio amore per i racconti di natura autobiografica. In "Un Natale mancato" traspaiono VERI sentimenti e NON fictionati.
Come gettare... in mare il Natale, quando invece il tuo caro papino pensava di aver gettato l'ancora almeno per il periodo natalizio. La famiglia, un "porto" sicuro; tuttavia le responsabilità lavorative lo hanno costretto a salpare e... a saltare il Natale.
(segue)
Come gettare... in mare il Natale, quando invece il tuo caro papino pensava di aver gettato l'ancora almeno per il periodo natalizio. La famiglia, un "porto" sicuro; tuttavia le responsabilità lavorative lo hanno costretto a salpare e... a saltare il Natale.
(segue)
Giuseppe Scilipoti 14/12/2020 - 11:52 --------------------------------------
Questo racconto sprigiona amore e il natale è amore .Quello di una dolce bambina ingenua che ancora dopo svariati anni è uguale,ora una splendida donna che ha voluto condividere con noi questo ricordo, dico grazie, suscita tanta emozione!Buon natale
Graziella Silvestri 14/12/2020 - 09:44 --------------------------------------
Un dolcissimo racconto che coinvolge chi legge, continua a tenerlo stretto, stretto nel cuore.
Maria Luisa Bandiera 14/12/2020 - 08:42 --------------------------------------
Un bel testo che racconta bei ricordi e grandi sentimenti
Anna Maria Foglia 14/12/2020 - 08:39 --------------------------------------
Bravissima come sempre Santa. La vonsokazione è che tu abbia preparato l'albero, col tuo papà. È un ricordo dolcissimo.
Teresa Peluso 14/12/2020 - 08:19 --------------------------------------
Uno spaccato di vita raccontato con dolcezza, grazie per avercelo regalato. Lo terrò con cura nella libreria del mio salotto itinerante
Mirko D. Mastro(Poeta) 14/12/2020 - 04:38 --------------------------------------
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