Il miracolo di una sera
Quella sera camminavo per una strada sconosciuta, ero smarrita e il buio offuscava la vista e i sensi, minaccioso come un branco di cani randagi affamati.
Impaurita, non sapevo dove rifugiarmi, la caligine incipiente formava una coltre densa e grigia che impediva di vedere oltre la punta dei piedi; d’improvviso una luce, forse di un lampione, aprì uno spiraglio nell’oscurità col suo bagliore caldo e avvolgente.
Vidi una figura indistinta avvicinarsi, come se uscisse da un sipario di velluto nero; fu così che scorsi il tuo viso, dall’espressione dolce e allo stesso tempo audace che non ho mai dimenticato.
Ti riconobbi subito, mentre sorridevi e mi tendevi la mano. Ero incredula, non sapevo cosa fare, ma il tuo sguardo rassicurante m’induceva a lasciarmi andare.
Così accolsi la tua mano e ritrovai il calore di allora, come se non ci fossimo mai lasciati e non fosse mai trascorso tutto quel tempo dalla fine della nostra storia.
Ci ritrovammo fianco a fianco, camminando per le vie della città che ha visto nascere il nostro amore e ci ha cullato come una madre amorevole sulle onde del suo mare.
Restammo tutta la notte abbracciati, seduti su una panchina a scambiarci confidenze e a raccontarci il vissuto di quegli anni di assenza. Senza accorgercene fummo sorpresi da un’alba aranciata messaggera di un limpido mattino d’inverno, avvolti dalle prime luci della baia, mentre l’odore pungente di salsedine ci solleticava le narici.
Eravamo di nuovo insieme, immersi tra le onde increspate dei ricordi. Forse è stato un sogno, o forse il miracolo di una sera che aspettavo da sempre: io e te, di fronte al mare, in compagnia del nostro amore.
Impaurita, non sapevo dove rifugiarmi, la caligine incipiente formava una coltre densa e grigia che impediva di vedere oltre la punta dei piedi; d’improvviso una luce, forse di un lampione, aprì uno spiraglio nell’oscurità col suo bagliore caldo e avvolgente.
Vidi una figura indistinta avvicinarsi, come se uscisse da un sipario di velluto nero; fu così che scorsi il tuo viso, dall’espressione dolce e allo stesso tempo audace che non ho mai dimenticato.
Ti riconobbi subito, mentre sorridevi e mi tendevi la mano. Ero incredula, non sapevo cosa fare, ma il tuo sguardo rassicurante m’induceva a lasciarmi andare.
Così accolsi la tua mano e ritrovai il calore di allora, come se non ci fossimo mai lasciati e non fosse mai trascorso tutto quel tempo dalla fine della nostra storia.
Ci ritrovammo fianco a fianco, camminando per le vie della città che ha visto nascere il nostro amore e ci ha cullato come una madre amorevole sulle onde del suo mare.
Restammo tutta la notte abbracciati, seduti su una panchina a scambiarci confidenze e a raccontarci il vissuto di quegli anni di assenza. Senza accorgercene fummo sorpresi da un’alba aranciata messaggera di un limpido mattino d’inverno, avvolti dalle prime luci della baia, mentre l’odore pungente di salsedine ci solleticava le narici.
Eravamo di nuovo insieme, immersi tra le onde increspate dei ricordi. Forse è stato un sogno, o forse il miracolo di una sera che aspettavo da sempre: io e te, di fronte al mare, in compagnia del nostro amore.
Racconto scritto il 01/02/2025 - 17:11Letta n.181 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Grazie mille, Anna e Maria Luisa.
Buona domenica
Buona domenica
PAOLA SALZANO 
02/02/2025 - 12:34 --------------------------------------
L'ho trovata molto bella e toccante.
Maria Luisa Bandiera 02/02/2025 - 07:49 --------------------------------------
Mi è parsa tanto toccante, soprattutto la forza che può avere un amore nel rimanere nel cuore anche oltre le distanze e gli anni!
Anna Cenni 01/02/2025 - 20:17 --------------------------------------
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