RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

A mio figlio


Dalle prime luci dell'alba, il mio pensiero va' a te che riposi sereno, spensierato e felicemente sognante nel tuo giaciglio ed il mio viso si lascia andare al piacere inesauribile di ammirarti!
Rammento la prima volta che i miei occhi ebbero l'estasi di incontrarti, fu Amore Eterno a prima vista e tu ricambiasti lo sguardo e quasi per magìa,senza sapere ancora chi fossi,ricambiasti il mio sguardo con un sorriso.
Da quel meraviglioso istante in cui ti vidi e ti accolsi tra le mie braccia, la mia vita ha iniziato ad avere un senso.
Il senso che si esplica in un vortice di emozioni e pensieri infiniti che al contempo si fondono per divenire qualcosa di definito ed esprimere una sola cosa:La Gioia che tu esisti ed esisterai sempre per me,per darmi Forza quando sono stanca,per darmi Speranza quando sono sfiduciata, per darmi quel Potere innato e straordinario di farmi sentire la persona più speciale al mondo quando mi chiami dolcemente e teneramente:"Mamma".... (continua)

Samantha Carlucci 04/10/2016 - 10:37
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A te la mia passione


Io ti amo perché hai lo scopo,
di fornirmi tutto quel bene che deriva dal tuo cuore,
da qui il mio affezionamento,
rafforza questo desiderio di stare insieme,
hai metodi precisi per esprimere
i tuoi sentimenti, inavvertitamente
continuano a crescere, mai mi sarei aspettato
così tanta passione!!
Desidero procurarmi il tuo bene per tutta la vita,
non preoccuparti nella lista del mio cuore,
ci sei soltanto tu, a te l’insieme
di tutte le reazioni del mio cuore,
ricorda lo lascio aperto soltanto a te,
scegli tu per lui, e non perderlo mai di vista,
a te ogni sentimento in mio possesso!!... (continua)

FADDA TONINO 18/01/2023 - 17:49
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Addolorata


-ho detto che la devi smettere di seguirmi ovunque- Esordì l’uomo baffuto con un piccolo ghigno che fuoriusciva dal suo viso rugoso, quando diveniva serio o quando la rabbia prendeva il controllo, aveva sempre un ghigno di felicità costante.
Ma in quel momento le parole era dure:
-Non puoi seguirmi per sempre- e portò la vestaglia al petto e uscì di casa in pantofole.
Il perché di quell'atteggiamento in quel momento era un mistero.
Come le dinamiche della vita, e forse in questo caso, poco importa.
Restava sull'uscio della porta una donna bionda e testarda con la sua sigaretta sempre consumata a metà.
Sull'uscio della porta non si può stare per troppo tempo, tira molto vento ed entrano spifferi pieni di pensieri malinconici. Invitava l'uomo a rientrare, ma quello pareva sordo.
Sull'uscio ella, aveva una rosa tra le mani che rappresentava una tristezza difficile da toccare e invece, era semplice amore.
-Torna dentro Dora- gridava il baffone allontanandosi con le sue pantofole... (continua)

Bruno Gais 14/05/2018 - 14:42
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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AIKO


AIKO

Il suo nome era Aiko, con la frangetta sulla fronte e lunghi capelli neri che scivolavano sul corpicino di bimba impaurita. Giungeva da lontano, da Osaka, città giapponese affacciata sul Pacifico e guardava fissamente, con i particolari occhi a mandorla, la persona che le stava davanti, stringendo fortemente le gambe del giovane tutor che l’aveva accompagnata dall’aereo fino al salone degli arrivi dell’aeroporto di Linate. Non voleva andare dalla signora che le stava innanzi, una donna magra, con i capelli corti e biondi che le sorrideva, ma che per lei era una perfetta sconosciuta.
Le assistenti sociali le avevano detto che si trattava di sua zia Anna, vedova di suo zio Jou, morto di recente, che aveva ottenuto il suo affidamento e si sarebbe presa cura di lei.
Ma la piccola Aiko non riusciva ad accettare nessuno, voleva soltanto i suoi genitori, morti a causa di un brutto incidente stradale, a cui lei era sopravvissuta perché in quel terribile momento, si trovava a scu... (continua)


Patrizia Lo Bue 30/10/2019 - 11:41
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Al mio amore ubriaco, perduto.


Non so cosa sarebbe successo quella sera se fossi venuto a casa tua.
Forse avremmo parlato un po' e, chissà, avremmo consumato una cena fatta di falsi e obbligati sorrisi.
Poi avremmo fatto l'amore, senza amore probabilmente.
Ed io ti avrei vista guardarmi ancora innamorata persa.
Ed io mi sarei visto guardandomi dentro ancora innamorato di lei. Anzi no, innamorato di nessuno.
Il giorno dopo mi sarei alzato pensando a come avrei potuto lasciarti senza farti soffrire troppo.
E nelle ore successive mi sarei sentito subito meglio al pensiero di non averti più con me.
Non sarei mai potuto venire a cena a casa tua, lo capisci? Mai.
Con te non ero io, anche se mi hai amato tanto. Di questo sono certo.
Più certo della mia morte.
Un mese dopo ti avrei cercata nuovamente per sapere come stavi. Non mi sarei aspettato un << Male, molto male >> ma un banale e semplice << Tutto bene e tu? >>.
Non mi avresti mai chiesto questo. Non me lo avresti mai detto.... (continua)

FraAaron 759 22/01/2016 - 17:56
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Alice


Alice, uscì da scuola,ubicata nei giardini reali della Reggia, allegra e felice, come si conviene
ad una ragazza della sua età: diciassette anni. L’interrogazione di letteratura era andata abbastanza bene, e per l’assenza di un insegnante era uscita un’ora prima. Aveva capelli lunghi, castano dorato, ricordavano le castagne mature, così come i suoi occhi un po’ all’insù, tanto che sua madre la chiamava la ‘’mia cinesina’’.Sugli aranci della flora si intravedevano appena le gemme delle zagare, che con l’approssimarsi della primavera avrebbero inebriato l’aria con il loro profumo. Per non stancarsi passava i libri, legati semplicemente da un elastico con la fibbia a forma di fiore, da un braccio all’altro, mentre con le compagne si divertiva a commentare le cose belle e brutte esposte nelle vetrine.
La mattina partiva da casa a piedi per evitare di spendere i soldi della corriera, li usava per comprarsi qualche trucco evitando così di chiedere i soldi a sua madre.
Faceva freddo qu... (continua)

santa scardino 19/06/2019 - 20:09
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ALL' OMBRA DEGLI ULIVI


ALL'OMBRA DEGLI ULIVI

Aveva venticinque anni il giovane ufficiale dell’aeronautica Antonio Valli quando da Perugia, la sua città, giunse in Sicilia per prestare servizio nel Regio Aeroporto di Sciacca. Si trattava di un aeroporto di recente costruzione, in una località individuata dal Ministero dell’Aeronautica, in contrada Piana Misilifurni. La particolare posizione strategica nel Mediterraneo, importante per le operazioni militari, ne aveva deciso la costruzione e tutta la zona pianeggiante venne coltivata ad uliveti, piantati lungo tutto il perimetro della base militare, rendendo la base perfettamente nascosta e mimetizzata, tanto da essere definita “Aeroporto Fantasma”. L’amore che nasce tra Antonio e Chiara sarà presto spezzato dalla morte del giovane aviere durante una azione militare.
Alla fine della guerra Chiara si ritroverà sola ma riuscirà a raccogliere la forza per ricominciare grazie ai suoi alunni e al suo lavoro di insegnante. La lotta contro l’analfabetismo, ... (continua)


Patrizia Lo Bue 22/02/2019 - 13:06
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