RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Affare mancato


Nebbia caliginosa in un pomeriggio tenebroso, assente fantasmi. Varcavo una porta, sembrava dire: "Lasciate ogni speranza voi che entrate." Era la porta di un ex manicomio. Restai colpito pensando a tutto quello che poteva essere stato questo stabile quando ancora era attivo. Quante anime affrante hanno sofferto, forse per non essere comprese o per ingiuste colpe attribuite sempre ad un perché, tutti interrogativi avvolti nel mistero. Mi si chiede perché mi trovai in quel posto. Ebbene volevo comprare quello stabile e ristrutturarlo ad un locale di piacere ma la mia coscienza ha girato il volto:
Non si puo godere dove cerano anime disperate!... (continua)

Salvatore Rastelli 19/09/2016 - 20:00
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AGRITURISMO CHIASSALE A VOLTERRA


Alle 9.30 di questa mattina di settembre, dopo una notte piena di temporali e di pioggia caduta, dispersa in tutta la campagna,in una stradetta di campagna,lontano da Volterra,che entra come un ago nei campi e tra le colline, una donna anziana con una crocchia(7) bianca,una vestaglia azzurra e bianca e le pantofole, cammina lentamente e sembra che vada a far chiocciole. Una nuvola densa che sfuma sulle cime dei poggi incornicia questo calmo paesaggio fatto di crete e cespugli,di un verde che varia e di qualche cipresso appuntito. L'aria e' pulita e un pezzo di cielo celeste s'apre a ovest di CHIASSALE.
Quel piccolo gregge di ulivi che si adagiano sul versante basso del podere quasi nascosto dai cipressi, sotto S. Cipriano, sono gli stessi che avevo dipinto dieci anni fa in uno dei miei primi quadri acrilici. Ora si presentano cresciuti, scossi dalla pioggia, i loro colori più vivi e mi sembrano più discosti tra loro. Più ampie le chiazze d'erba gialla a separarli. E più celeste il cie... (continua)

paolo fidanzi 10/03/2017 - 21:30
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Al rientro dal corso di scrittura creativa


Romano frugò nelle tasche della giacca alla ricerca delle chiavi di casa.
La luce sotto il portico dava forma a piccole ombre che ondeggiavano sul muro, ma non indugiò a seguirne il lento movimento, come era solito fare.
Entrò in casa richiudendo la porta a doppia mandata e si soffermò a occhi chiusi ad ascoltare il battito accelerato del cuore che lo riportava alle parole di Paolo…
“Divertitevi ad inventare un piccolo mondo”… “Non serve usare un linguaggio complesso, usate parole semplici, scavando nel profondo dell’anima”…
Sì, era sicuro che quell’iniziativa avrebbe portato una sferzata d’aria fresca alle sue monotone, se pur frenetiche, giornate.
Non aveva la più pallida idea di cosa avrebbe potuto inventare creando un piccolo mondo nei confronti di un compagno di corso. Durante la serata era talmente emozionato che non se li ricordava nemmeno! Di una cosa però era certo: poteva sfruttare la sua fantasia ed ora aveva la consapevolezza di poterlo fare.
Paolo, con i suoi modi pa... (continua)

Candlelight Candle 11/05/2015 - 15:54
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Albert & Andy


Opera non ancora approvata!

Giuseppe Scilipoti 08/12/2020 - 18:38
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Albert e Andy


C'era una volta uno scienziato di nome Albert, che passava intere nottate in un osservatorio astronomico, in compagnia di Andy, il suo fidato e intelligente robot. I due avevano stabilito un fortissimo legame, tant'è vero che il robot mostrava una gentilezza amorevole, contribuendo, inoltre, alle ricerche scientifiche.
Un giorno Andy prese un brutto virus che gli procurò svariati malfunzionamenti, con un conseguente stand by, dal quale si riattivava solamente per alcuni minuti per emettere dei ronzii con l'altoparlante di emergenza. 
Lo scienziato provò di tutto, persino a collegare e a scollegare i circuiti in vari modi, ma i risultati furono pressoché inutili. L'uomo si disperava dolorosamente al capezzale del robotico amico adagiato sopra un'apparecchiatura, per di più imprecando contro astronomi famosi e aggirandosi per l'intero laboratorio con i pugni in aria.
In vista delle imminenti festività natalizie, laddove un po' tutti gioivano, riscaldati dall'atmosfera briosa, lo scien... (continua)

Giuseppe Scilipoti 23/12/2020 - 19:11
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Alla cavallerizza ritorna il sorriso


Lara fa equitazione da quando aveva quattro anni, la prima volta che è montata in sella al cavallo non ha avuto la minima esitazione, senza paura perché si sentiva protetta, anche se sua madre non voleva che ci andasse. L'ha implorata perché avesse inizio questo suo sogno. Allora la madre è andata in segreteria per chiedere informazioni sulle modalità dell'iscrizione, dopo esser stata informata sulla prassi da adottare l’ha iscritta; così da allora Lara va al maneggio 3 volte alla settimana e prende lezioni. Il suo primo cavallo che ha montato è una femmina di razza albina, si chiamava Tata. La prima cosa che le hanno insegnato a fare, è stata quello di prendere il pony con la cavezza, portarlo fuori dal recinto e legarlo alla staccionata per pulirlo e sellarlo; la seconda quella di pulire il pony con degli strumenti chiamati striglia, brusca, nettapiedi ecc... La cosa più bella che ha imparato, è stata quella di sellare il cavallo perché in questo modo si è sentita in simbiosi con lu... (continua)

Savino Spina 16/07/2016 - 20:14
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Alla stazione ferroviaria


Alla stazione ferroviaria di Trossingen, binario 5. Attendo il treno per Stoccarda. Ho due valigie e una borsa. Al mio fianco una signora anziana. Le chiedo:
Anche Lei va a Stoccarda?
No, risponde l’anziana, vado ad Amburgo.
Bene, e io cerco la biglietteria.
La saluto con un “buon viaggio” e lei risponde:
Anche a te, amore.

Non ci faccio tanto caso, sempre in cerca della biglietteria. Senza le valigie, solo la borsa e la biglietteria che non trovo mai. Mi sveglio in un bagno di sudore nelle ore pomeridiane.

Vado a fare delle compere in un grande negozio. Dopo avere scelto due magliette faccio la coda alla cassa. Davanti a me un’anziana signora. Mi chiede:
Lei abita ancora a Trossingen?
Io rispondo:
Lei come sa che io abito a Trossingen? Per caso noi ci conosciamo?”
Ma certo, risponde la anziana, ci siamo visti ieri alla stazione. Non si ricorda?
Io cado dalle nuvole, pago la mia merce e la saluto.

Verso sera vado dal mio medico curante, uno psicoanalista. Dopo ... (continua)


Salvatore Rastelli 17/10/2019 - 19:57
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Alle poste


Ore 11:00

In una piccola posta di una piccola città della Sicilia, la fila viene bloccata da un anziano signore, che a quanto pare ha dei problemi a ritirare la pensione.
Immancabilmente ogni fine mese, per svariati motivi si crea una certa baraonda con la sola differenza che stavolta le persone sono più irrequiete del solito.
La gente sbuffa, inveisce, impreca, c’è chi addirittura bestemmia, inoltre il caldo estivo peggiora ulteriormente le cose.
Una signora agita nervosamente un ventaglio e decide di andare allo sportello occupato per dare una sonora pacca sul braccio del pensionato.
«Cama a fari? Avi du uri che ccà ni ‘nfussò a tutti! (Che dobbiamo fare? Sono due ore che qui ci ha infossato a tutti!)» gli dice con tono inviperito.
«L’impiegata sostiene che dovrei tornare a casa per prendere il documento e rifare la fila! Nossignore, io non mi muovo di un passo, lo sa che è dalle otto che sono qui?» si discolpa.
La sventolatrice si rimette in coda, smadonnando peggio di uno ... (continua)


Giuseppe Scilipoti 02/11/2016 - 14:30
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Allo Château Mignotteaux


Oggi, 14 febbraio, giorno di San Valerio, emh, San Valentino, mi è venuta la brillante idea di portare Francesca, la mia fidanzata, a cena fuori allo Châteaux Mignotteaux, considerato il miglior ristorante francese di Genova. Il bello è che in un primo momento quel "Mignotteaux" trovato su Google, mi aveva fatto pensare a un puttanaio.
A ogni modo, sui piatti francesi i pareri risultano discordanti, quel che è certo è che la cucina transalpina si discosta da quella alpina. Proviamo, dai.
Nonostante le difficoltà di beccare un parcheggio a Porto Antico, giungiamo davanti al locale in perfetto orario, cioè alle 21:00 precise.
Ad accoglierci, un cameriere vestito di nero e dal gilet in tessuto laminato color oro che, gesticolando come un karateka, inizia a parlare in francese. In italiano, no, eh? Mi accontenterei persino del ligure stretto. Da segnalare che di "cugino" non ha un kaiser dacché ha un aspetto orientale. Col mento ci indirizza verso un tavolo libero. ... (continua)

Giuseppe Scilipoti 15/07/2020 - 14:20
commenti 17 - Numero letture:878

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