RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Mia madre era una ballerina


Mia madre era una ballerina: non era una professionista, ma per me era la ballerina più talentuosa che questa terra potesse mai ospitare. La penso tutti i giorni, mia madre: se n’è andata due anni fa, portata via da una brutta malattia, ma la luce che aveva negli occhi, quella no, nessuno la poteva portar via. A volte mi piace pensarla a danzare con gli angeli, lassù nel cielo e, al solo pensiero, sorrido e mi scende una lacrima. Mia madre era una ballerina: iniziava a danzare alla prima nota di una qualche canzone e nessuno poteva più fermarla. Mio padre la guardava pieno di ammirazione: adorava la sua danza, i suoi movimenti ma, soprattutto, adorava il suo viso felice mentre danzava. Quando le chiedo di lei, lui mi dice:” Quando vidi che era una ballerina, capii subito che sarebbe stata la donna della mia vita. Non è mai passato alcun giorno senza che lei danzasse, anche quando nascesti tu. La sua passione era incredibile”. Ho sempre adorato osservare mia madre mentre danzava: quando... (continua)

Marianna S 13/04/2019 - 17:06
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Mike (si può vivere senza testa)


È il 10 settembre del 1945, il cielo sereno e la giornata calda. Lloyd Olsen contadino di Fruita, cittadina del Colorado, si appresta a far la festa ad un suo pollo per la cena. È una cosa che fa spesso, quando sua moglie decide di cucinarne uno bollito e così entra nel pollaio, sceglie quello più grosso, lo sistema sul ceppo e con un colpo netto d'accetta gli stacca la testa. Ma Mike, che da questo momento sarà il nome del pollo, non se ne accorge, libero dalla morsa di Olsen si mette ritto sulle zampe e poi continua a vagare per il cortile, come se niente fosse. Due eventi casuali e concomitanti lo avevano salvato: un grumo di sangue aveva frenato l'emorragia della giugulare, il maldestro Olsen aveva lasciato parte del tronco encefalico intatto, preservando le funzioni vitali di Mike. Per crudeltà o curiosità Olsen decide di lasciarlo vagare in cortile, sicuro che la mattina seguente lo avrebbe trovato stecchito. Invece questo non successe. Era buon’ora quando Olsen iniziò a cercare ... (continua)

Moreno Maurutto 09/07/2020 - 08:14
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Milano - Parte 1 di 2


«Perché non vieni qui a Milano? Lavoro ce n’è quanto ne vuoi e per giunta ti pagano profumatamente. Posso darti un consiglio appassionato? Scappa dalla Sicilia e lascia quella valle di lacrime!» così mi scrisse alcuni giorni fa Antonello, mio cugino, tramite Facebook, che vivendo da quasi dieci anni nel capoluogo lombardo, per sua fortuna è riuscito a realizzarsi alla grande e partendo da zero, o meglio armato solo di buona volontà nonché di alcuni necessari risparmi per i primi tempi.
Ad essere precisi non risulta di certo il primo a consigliarmi di fare le valigie e di andarmene da qui, forse sarebbe la soluzione migliore.
«Questa metropoli a quanto pare è considerata una sorta di Klondike dalle opportunità “d’oro!” Sarà vero?» mi domando da giorni.

Ed eccomi giunto qui a Milano pronto a esplorare la metropoli con la mia fedele Lancia Musa del 2008, per tentare di trovare un benedetto impiego.
Eh si, niente treno o aereo, decisione scaturita dal fatto che ho preferito essere a... (continua)


Giuseppe Scilipoti 27/12/2016 - 10:18
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Milano - Parte 2 di 2


Riapro gli occhi, non sono più in macchina bensì nel mio letto. Ma non ero a Milano? Si, certo, come no! Non mi sono mai mosso da qui, ho semplicemente sognato. Più che visitare una Milano da bere ho visitato una Milano da sogno, ironizzo tra me e me.
Ok, è stato un sogno ma oserei dire estremamente realistico, pur tradendo allo stesso tempo qualcosina di surreale.
Effettivamente mi son ritrovato nel bel mezzo della città, senza ricordare come esserci arrivato, ora si spiega del perché il viaggio non mi ha affaticato per niente. Mi son ritrovato li e… basta!
Altri dettagli mi lasciano da pensare, come ad esempio l’operaio edile che mi ha cacciato in malo modo, i lavori serali nel cantiere oppure la storia dei 1900 euro.
Resto ancora sdraiato nel mio letto, fisso il soffitto cercando di fare mente locale e di ripercorrere dall’inizio alla fine ogni singola cosa vissuta nel sogno, fino a quando avverto il mio cellulare vibrare sul mio comodino. Lo prendo.
È Ilaria! Mi ha appena ... (continua)

Giuseppe Scilipoti 29/12/2016 - 12:07
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Minchia! Signor tenente...


Sono stato cosciente, coerente, efficiente e pure diligente, e non è facile in questo frangente:
purtroppo ho trovato gente indifferente, strafottente, deficiente con i grilli nella mente che non gliene frega proprio niente.
Bisogna essere paziente con sta gente incompetente, con i tarli nella mente e col cervello di un demente!
Con la pandemia corrente, col vaccino un po' carente, ognuno deve essere presente per salvare un po' di gente, ma qualcuno è incompetente e questo è triste e deprimente.
Comunque è cosa indecente che un agente giri con una borsa in pelle di serpente presa alla Rinascente per portarla a un suo parente indigente e incontinente e se ne freghi poi completamente e altamente con un'aria  strafottente da fetente prepotente... mamma mia, che gente!... minchia, Signor tenente...... (continua)

Ferruccio Frontini 17/04/2021 - 09:01
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Natale


C’è ‘na casetta a Nazareth dove ‘na regazzina, buona, bella e brava de nome Maria, prega.E’ la promessa sposa de Giuseppe, omo onesto e falegname fino, che nun vede l’ora de sposarla.
Maria porta rispetto a la legge der Signore, a tutti vole bene. Conduce ‘na vita casta e pia.
Questo è ‘r segreto santo de’ Maria, che piena è di umiltà che piace tanto ar Dio Trinità.
Dentro la cappelletta der suo core prega tanto quer Dio che è solo Amore. Lo prega de sarvà l’umanità. Debbotto ‘n gran bajore, ‘na luciona, illumina la stanza. Come d’incanto ’n angelo che de’ sole pare vestito ai piedi de’ Maria inginocchiato, le dice co’na carma che nun c’è l’eguale.
Gabriele:“Ave Maria, di grazia piena. Il Signore è con te. Io so’ Gabriele, Arcangelo celeste e pezzo grosso der Paradiso.De Dio so’ messaggero e Te vengo a da’ ‘na notizia bella.Tra tutte le donne sei la benedetta e benedetto è er frutto der tuo seno Gesù!”
Maria: “Angelo santo, che ma che me dici? Io nun conosco uomo! Co’ Giuseppe, mi... (continua)

Antonella Marinucci 01/01/2012 - 17:38
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Nel Gargano


In quel promontorio garganico, non lontano dal mare: Sono ospite in un casolare, da vecchi conoscenti. Una mattina di buonora del mese di Giugno faccio una camminata nella loro campagna, coltivata da veri professionisti. Attraverso un bel coltivato e non lascio niente al caso, ammirando tutto. Mi fermo in un campo di girasoli. Guardo i girasoli come se fossi un pittore che volesse dipingerli. Sono girati verso il levar del sole. Nel loro mezzo, papaveri, un po sparsi ai margini, a formare una cornice. Alcuni passi più avanti, scorgo una pianta erbacea, una gerbera nel mezzo di tanta erbaccia, da non lasciarla respirare. Mi fermo un istante e strappo tutta quella erbaccia. Nel guardarla, la gerbera sembra dire: “Grazie”. Più avanti attraverso un campo di grano. Datosi che la mietitura era in ritardo, le spighe sembrano dorate e con quella brezza marina tutto il campo appare a me come un lago ondeggiante. Intanto udendo i miei passi, si alza in volo uno stormo di uccelli, creando uno spe... (continua)

Salvatore Rastelli 28/07/2017 - 18:02
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Nel novero delle cose


Che ho tre figli e una moglie, e una dipendenza dall’odore dell’inchiostro da cui non intendo curarmi chi di voi mi legge da un po’ oramai lo sa.
Ma vorrei raccontarvi di quando Mirko D. Mastro non aveva l’iniziale del padre Domenico nel nome. E ancora prima che fosse MastroPoeta, quando Mirko non era che un adolescente della periferia di Monza.
Non sono mai stato un ragazzino come gli altri. Frequentavo il liceo Bartolomeo Zucchi, nome risonante come sarebbe stato il futuro di Marco. Eccellente e famoso musicista, un po’ meno a mio parere cantante. 400.000 dichi venduti tuttavia, si sa come vanno le cose.
E Luciano, diviso tra Platone e lei… Lei, come dimenticare Federica che era sempre pronta a lunghe cene seguite da un simposio di canti e carmi sulle note di odori e aromi dei suoi Verlaine e Rimbaud, e ahimè Baudelaire. Cosa ci accomunava? La melanconia.
Confesso la mia dipendenza dalla malinconia. Come droga, quando non la sento nelle vene, la cerco in un cassetto o in un an... (continua)

Mirko D. Mastro 30/01/2020 - 19:33
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Nel silenzio del lago


L’alba porporina cadeva sull’acqua.
Insieme alle parole di lei,
come una carezza che si anima
di luce per far risplendere angoli bui.
Di lui, ne La casa sul lago del tempo.

Negli occhi di Giuseppe attimi di un film capace di creare intensi accostamenti, e nel cuore affreschi di sentimento e immagini. Giuseppe è un giovane cinefilo praticante, affetto da bibliofilìa. Stamattina ha trovato un libro nel silenzio del lago. Di un autore che non conosce. Sullo schermo il fermoimmagine, profumo di carta e canneti tra le pagine si infonde nell'animo di chi legge. E in quello di Giuseppe.
Un volto dai capelli cortissimi, forse a nascondere le tinte grigie di un uomo di mezza età, esce dall’inchiostro. Sobbalza Giuseppe.
E forse a nascondere la mezza statura, l’uomo siede tra la seconda di copertina e la prefazione. La voce ha un tono vissuto, simile nella scena bloccata sullo schermo al vibrato degli ottoni.
<Dicono io sia l’autore…>. Giuseppe l’ha sentita altre volte, ma ... (continua)


Mirko D. Mastro 25/01/2021 - 21:52
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