RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Lettere mai spedite. - Lettera Prima 1981


Questi versi per ricordare un amore impossibile, Un amore nato solo dentro di noi, Un amore che forse poteva durare una vita, Un amore che poteva nascere in un attimo, ci siamo conosciuti solo per portare dentro di noi La tristezza e la malinconia per tutta la vita, e la parola ti amo resterà sempre chiusa nei nostri cuori, Non siamo stati capaci a legare le nostre anime quanti rimpianti, quanta speranza Solo un ricordo, soli per sempre.


Lettere mai spedite

12/11/1981

Cara amica mia, ti scrivo queste poche righe per dirti tutto quello che avrei dovuto dirti tanto tempo fa', leggendo questa lettera forse ti metterai a ridere ho chissà, lo so che non e giusto dirti queste cose, forse ti faranno male poiché il nostro e un amore difficile come dici sempre, però mi serve pure questo, ho bisogno di sfogarmi di dirti tutto, non posso tenerli sempre dentro il mio cuore, e giusto che tu lo sappia, tu che non potrai mai essere mia, rimpiango quei pochi giorni passati con te, e stato b... (continua)


Calogero Leonardi 25/04/2012 - 15:30
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Lezioni di piano


In rue De bois noirs pioveva. Pioveva a dirotto. Una pioggia di fine estate che avvertiva dell’arrivo dell’autunno
Nella strada deserta costeggiata da alberi, correva intanto un ragazzo solo, con una mano all’interno del giubbotto che indossava come per proteggere qualcosa.
Vide la casa in lontananza e corse ancora più forte per evitare di bagnarsi più di quanto già non lo fosse.
Suonò.
Aprì una ragazza. Vide il ragazzo zuppo.
-Entri.
Il ragazzo entrò e s’accomodò dentro. Si tolse il giubbotto facendo attenzione nell’estrarre una busta dalla tasca interna del giubbotto.
Il giubbotto lo poggiò in un appendiabiti lì vicino, la busta la tenne accanto a sé.
Si sedette su un divano del salotto accanto l’ingresso il ragazzo, lo raggiunse la ragazza sedendosi nel divano accanto a quello ove si era seduto il ragazzo. Stavano l’uno accanto all’altro, non di fronte. Attorno a loro una casa spartana ma che suscitava senso di pace. Di fronte a loro una grande finestra a vetri da cui si ved... (continua)

Andrea Motta 02/06/2015 - 10:31
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Liberami dal male


E dove c’era un minareto o un campanile, c’è un albero in fiore tra le rovine. E poi ci siamo noi accecati dal sole in una spiaggia abbandonata, mentre cerchiamo di spiegare cos’è che ci ha fatto inventare: la Torre Eiffel, le guerre di religione, le sette sinfonie di Beethoven. Le stazioni spaziali e internazionali, le armi di distruzione di massa, le canzoni d’amore, le catene di fast-food, le compagnie aeree, gli smartphone, i laghi artificiali, i grattacieli supersonici, le droghe mortali, la criminalità organizzata, la violenza gratuita, il sesso a pagamento, i preti pedofili, e un Dio da pregare. Cos’è che ci rende così unici e fragili con forse una sola vita e miliardi di desideri. Con una pelle molto sottile, con il sangue che pulsa, un muscolo che batte per renderci vivi, e una mente confusa assediata dai pensieri. E perché questo pianeta è 70% acqua, perché Venezia è sopra la superficie del mare, e perché la terra gira intorno al sole. Mentre lei parla con disarmante voracità... (continua)

Sergio Forfora 04/02/2018 - 19:20
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Lo sbarco in Emilia


Benedetta ironia ! Me la porto dietro da sempre, non solo come “ derniere touche “ ad un carattere brillante e intraprendente, a volte. Come stile di vita, sempre. Ne sono succube da che sono nato e mi ha causato tante gioie e non poche polemiche. Le gioie sono addebitabili alla simpatia cui spesso si confonde. Le polemiche, i dolori sono spesso frutto di malintesi poco intenzionali. Non mi sono mai definito una “malalingua”, ma che sia una linguaccia piccante è arcinoto.
Così, successe, quel sabato sera di tanti anni fa, ad una di quelle feste in casa, tipiche degli anni ’70, in cui, in mancanza degli odierni spinelli, pillole magiche e quant’altro potesse far eccitare le menti, che il perno dell’attenzione fossi io e la mia verve inevitabilmente ironica. Sotto la lente d’ingrandimento era stato posto il gioco del poker che in quel periodo era molto di moda presso i giovani, maturi, montanti e squattrinati. Odio fare le famose filippiche, né, tantomeno prendere posizioni che non mi ... (continua)

Nino Curatola 06/04/2018 - 09:34
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Lo Scrigno


Clara cercava sempre di dedicarsi agli altri adoperandosi in tutti i modi ma, nonostante tutto, non si sentiva mai abbastanza utile, per lei era normale regalare anche soltanto un sorriso a chi ne aveva bisogno. Diceva che ad ognuno di noi alla nascita veniva donato uno scrigno, pieno di tanti tesori, da regalare poi ai più bisognosi nel corso della vita. Ed era per questo che lei cercava di elargire senza che nessuno le chiedesse nulla!!!

Un giorno percorrendo una strada molto affollata di una grande città, vide una donna che, invano, cercava di attraversarla.

Per quanto volesse apparire disinvolta, notò in lei una certa titubanza: avanzava e indietreggiava. Non ci pensò due volte, si avvicinò, prese la sua mano che, protesa in avanti, sembrava cercare immaginari ostacoli. La donna subito la strinse tanto forte da farle quasi male. Ciò la turbò, notando che lo sguardo di costei era spento, triste, senza anima… quella donna non vedeva!

Clara ebbe tanta compa... (continua)


Carla Composto 08/09/2014 - 06:36
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LOVE STORY SANREMESE


riano, broncio per il secco no, buscato da la RAGAZZA DEL SUD, AL DI LA' del ponte, tra le morte foglie d'un VIALE D'AUTUNNO, pur di piantarla col BUONGIORNO TRISTEZZA (barboso MISTERO da sempre) e dirle ADDIO, ADDIO; bussa a la porta d'una ZINGARA a farsi predirre il futuro in amore e... PER DIRE DI NO a la iattura che lo perseguita.
- "Oggi PIOVE negazione. Non tentare nemmeno. Domani ne I GIORNI DELL'ARCOBALENO, CI SARA' per te UN GRANDE AMORE E NIENTE PIU'" - gli viene detto.
Rallegrato da simili FIUMI DI PAROLE la saluta con una promessa:
- "PER TUTTE LE VOLTE che ho sofferto... NON LO FACCIO PIU'... non fermo nessuna ragazza. NON È L'INFERNO se... Nel presente il mio verbo non è AMARE... SARA' QUEL CHE SARA' ... a denti stretti resisterò. LA FORZA MIA mi fischia PASSERA'".
Nessun SENTIMENTO d'amore... Nessun MESSAGGIO D'AMORE pel povero Adriano.
Un tardo meriggio primaverile, dopo mesetti di astinenza, preso dagli occhi (nel suo ennesimo COLPO DI FULMINE)... (continua)

Rocco Michele LETTINI 16/02/2015 - 10:41
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Luca e Lorena


Si erano conosciuti ad un compleanno di un loro amico. Solo poche settimane per scambiare le informazioni base. Parlare con gli occhi e bruciare dal desiderio. Pareva si amassero sin dalla nascita. Entrambi consapevoli e un po' spaventati che all’inizio, così si dice, è tutto bello. Ogni parola pronunciata dall’uno o dall’altra è verità assoluta. Approvata e sottoscritta da entrambi. Nessuna obiezione. Solo devozione al verbo. Un piccolo involucro in cristallo di Boemia impossibile da scalfire: amore senza infiltrazioni. Immutabile. Cristallizzato, appunto. Non ancora ventenni, Luca e Lorena progettavano già senza freni. Non importava se ancora non erano indipendenti finanziariamente. Al diavolo gli amici che predicavano prudenza. I genitori? In qualche modo sarebbero stati informati e… soccorsi: era comprensibile. Perché i due fanciulli avevano deciso di convivere in un monolocale. Già individuato e scelto. L’idea era quella di un piccolo prestito da chiedere a entrambe le famiglie. ... (continua)

gabriele marcon 06/09/2016 - 12:44
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Lucrezia e l'amore all'improvviso


Lucrezia e l’amore all’improvviso

Si era innamorata di lui Lucrezia quel mattino di un giorno di giugno. Aveva incontrato Marco incidentalmente mentre stava andando a fare shopping lungo la via centrale della cittadina di Ceresole Reale dove si trovava in vacanza per qualche giorno.
Fu un incontro casuale ma quell'incontro improvviso e fortuito innescò delle strane sensazioni dentro il cuore di Lucrezia, sensazioni che non aveva mai provato. È vero che aveva solamente 18 anni, un’età dove gli innamoramenti sono frequenti, vanno e vengono quasi come il giorno e la notte. Questa volta però quel languore al cuore che Lucrezia sentiva profondamente, sin dal primo momento che incrociò gli occhi di Marco, l’aveva colta talmente forte e all'improvviso che si sentiva come catturata anche dentro le più piccole profondità dell’anima, ma non solo, aveva anche la sensazione che a quel ragazzo (di nome Marco che scoprì successivamente) fosse accaduta la stessa cosa!
Le domande erano ta... (continua)


Maria Luisa Bandiera 08/04/2021 - 07:49
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LUI E LEI


Lei lo guarda. Cattura la sua immagine per amarla nei momenti in cui le mancherà. Veste spesso di nero. Il suo viso angelico nasconde ferite in ogni dove. Il suo esile corpo regge il peso di imprecisati anni di adorata solitudine e sofferenze mai raccontate.Nelle mani stringe promesse che non gli ha mai fatto, e sa che non le dimenticherà. Nemmeno lui le scordera'. Sorride di rado, ma quando lo fa scopre denti bianchissimi e imperfetti come tutte le cose che adora. Lui si muove adagio. Non conosce la fretta di arrivare. La vede e vorrebbe andare da lei, dirle che mai nessuna gli ha donato l'anima prima. Quando arriva la notte il pensiero di lei lo prende come un valzer senza tempo, e balla sotto una Luna rossa con un ramo piantato nel cuore e un portafortuna nella tasca dei pantaloni. Lei lo sa. Cammina sulle braci ardenti della passione, ma resta in silenzio. Attende un segno, una poesia scritta sulla sabbia, un quadro pieno di luce che esca dall'oscurità del suo respiro profumato. A ... (continua)

Lylas Lena 09/08/2016 - 10:41
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LUNGO IL FIUME


LUNGO IL FIUME

Dall’alto punto del monte in cui si originava la sorgente, il ruscello scivolava vivace verso il pendio roccioso e l’ acqua limpida e fresca, trascinava con sé tutto ciò che incontrava nella sua corsa: terriccio, ramoscelli spezzati, foglie, ciottoli. Nella discesa acquisiva maggiore energia, scavava nel terreno, livellava, rendeva più liscia la pietra formando, con la sua azione, una corsia sempre più profonda e mentre l’acqua scendeva giù, da ruscello diveniva fiume, non più agitato e frizzante, ma calmo, in un letto dalle sponde ben delimitate ed erbose e nelle cui acque più azzurre e profonde brulicante di vita, si riflettevano i grandi alberi secolari che abitavano le pendici del monte.
Pietro aveva raggiunto Sofia attraversando rapidamente la rapida del fiume, saltellando con le esili gambine lunghe da un masso all’altro. Faceva sempre così e una volta insieme, si accovacciavano sopra un roccione, posto vicino la sponda e iniziavano il rituale del lanc... (continua)


Patrizia Lo Bue 10/03/2021 - 11:44
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