RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Firenze addormentata


Faceva freddo, le sue mani non sentivano più niente, sembrava quasi che avesse perso sensibilità, lucidità, sotto quella coltre di neve bianca, che le aveva fatto dimenticare come lei e Giorgio si fossero lasciati, quella giornata, iniziata bene, ma finita male, vicino alla propria abitazione, “villa stupenda”, con piscina, dove ai bordi della vasca prendevano spesso il sole, vicini vicini, senza staccarsi gli occhi di dosso, per un paio d'ore, finchè il tempo glielo permetteva, e la voglia non smetteva, di conoscere bene, il vero motivo, del perchè volevano stare insieme per sempre, viaggiando su strade che li conducevano sul posto di lavoro, “edificio enorme”, frequentato da colleghi avvocati, due dei quali uomo, e donna, che si davano da fare, per complicargli la vita, cercando di farli dividere, per riavere il controllo, di un processo, che avrebbe dato ad essi maggiore popolarità, maggiore ricchezza. Laura piangeva, ripensando al diverbio avuto con lui, alle parole cattive, che di... (continua)

MARIA ANGELA CAROSIA 06/03/2016 - 00:08
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Fontana "Zio Giacomo"


Opera non ancora approvata!

Salvatore Rastelli 02/10/2016 - 14:27
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Fontana Zio Giacomo


Era il 1946, i primi mesi di emergenza dopo la seconda guerra mondiale, in una città italiana nei bassi fondi di un rione
il più distrutto, strade ancora non asfaltate, polverose e piene di sassi, un periodo di assoluta miseria. In questo rione vivevano tanti bambini sotto i dieci anni di età. Nonché un anziano settantenne dello stesso rione, zio Giacomo così i bambini lo chiamavano, andava nei rioni più adagiati, la dove i bambini vegetavano meglio, con una roncola e alcuni pezzi di canna bambù e strada facendo con questa canna costruiva piccoli fischietti per attirare così i bambini dicendo loro: "Se volete il fischietto portatemi un pezzetto di pane" e diceva così tutti i giorni da un rione all'altro. Quando la sera ritornava nel suo rione i bambini erano lì ad aspettarlo intonando tutti insieme: "Ben'arrivato zio Giacomo" e lui rispondeva: "Venite bambini, la providenza vi porta il pane!" Strano ma vero, oggi quel rione dopo quasi settant'anni è un r... (continua)

Salvatore Rastelli 03/10/2016 - 20:08
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Fotografie


Guardando alcune fotografie, fra una veduta al mare e una in montagna, mi assale ad un tratto quella voglia di evadere. Ribalto i miei ricordi. Scelgo la montagna. Se dovessi rispondere, come mai la montagna? E sì, la risposta è al quanto: Ricordo bene quel lontano cinquantatré, in quell'epoca militavo in marina. In un periodo di licenza ero stato ospite a Belluno da un mio commilitone, Olindo il suo nome. In quel tempo non era frequente vedere marinai fra tanti alpini. Eravamo all'occhio di tutti e specialmente delle ragazze. Durante la leva Olindo mi parlava sempre delle sue montagne. Una mattina di buonora, Olindo con la topolino di suo padre mi portò in gita a d'Ampezzo, a circa sessanta chilometri da Belluno. Strada facendo mi spiegava ogni centimetro di strada. Era la prima volta che vedevo le Dolomiti, più si andava e più per me era un mondo nuovo. Arrivati nella località "Tai di Cadore", c’era un bivio per Cortina e Auronzo. Olindo prese per Auronzo. Vedevo solo le me... (continua)

Salvatore Rastelli 03/08/2017 - 10:22
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Francesco 1960


Un prete dispettoso, per scommessa vuole redimere Francesco convinto che facendolo venire a messa e dandogli la comunione prima o poi la medicina farà effetto e diventerà un brav'uomo.


Quell'uomo anziano che chiamano Francesco non è contento della vita che ha vissuto e farebbe chissà cosa per barattarla con quella di chiunque altro.
Lui beve, lo fa per disperazione.
Francesco ha tre figli, chissà se tutti suoi. Si sbaglia chi pensa che non lo sappia.
Ogni volta che gli riaffiora il dubbio si mette a bere.
Consciamente sa di non poter resistere all'evidenza della verità così ha deciso di ucciderla col vino. Si è arreso. Il vino è la medicina che guarisce i brutti pensieri e anestetizza le preoccupazini. Ha un prezzo accettabile e lo si trova ovunque. Per Francesco i problemi non risolti accumulati dagli anni sono troppi. Così il bicchiere di vino viene assunto come una medicina e il gesto meccanico del bere è diventato un riflesso condizionato che scatta senza bisogno di cer... (continua)


Rochi Pinto 08/03/2017 - 00:32
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Frenetica estate 2019


Finalmente estate.

Spiagge folte di ombrelloni e bagnanti. Tutti al mare in un continuo viavai senza accorgersi di una assurda frenesia.

Ma non tutti andiamo al mare. Io mia moglie e le bambine
quest’anno andremo in montagna.

Dirigendomi verso casa incontro un mio coetaneo. Neanche il tempo di salutarci, costui tutto frenetico: “Scusa Sergio, vado di fretta, non voglio perdere l’aereo. “

Finalmente arrivo a casa aspettato da mia moglie: “Sergio, ho appena chiuso le valige. Tu vai a prendere le bambine da mia sorella.”

Nel frattempo in una agenzia di Belluno prenoto due camere
nel Nevegal e cosi finalmente malgrado tutto
freneticamente estate.... (continua)


Salvatore Rastelli 08/07/2019 - 19:58
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Gli aiutanti di Babbo Natale


Tutti sanno che gli elfi, i folletti e gli gnomi sono creature delle foreste, delle montagne e dei boschi, ma nessuno sa del loro impiego al Polo Nord, grazie a uno stratagemma del signor Natale, il soprastante di Santa Claus Town.
Come avvengono le furbissime operazioni di reclutamento? Semplice: a causa della massiccia deforestazione e dell'inarrestabile urbanizzazione, tali figure non hanno un posto dove andare, pertanto l'unico modo per garantirsi un tetto sopra la testa nonché di portare la cioccolata in tavola è quello di lavorare duramente. 
Le numerose mansioni lavorative prevedono ad esempio la fabbricazione dei giocattoli, gli impacchettamenti, e la gestione della corrispondenza. Ecco, riguardo la posta, al contrario di quanto si possa credere, le letterine indirizzate non vengono affidate al diretto interessato. Quest’ultimo, al massimo, si occupa del “bestiame” e di accendere i tantissimi camini disseminati nel casermone costruito in blocchi di cemento di neve.
Da segna... (continua)

Giuseppe Scilipoti 12/12/2019 - 15:18
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Gli altri, qualcuno, pochi e uno...


Per gli altri non sei mai quello che realmente sei, per gli altri sei solo quello che dicono e vogliono che tu sia. Per qualcuno o magari anche solo per uno, sei ciò che realmente sei: ma questo gli altri non lo vedono. Gli altri vedono il rimanente: ciò che solitamente viene eliminato o considerato sconveniente o sgradevole. Agli altri piace soffermarsi sulle forme: non si immergono fra le onde, non penetrano le intimità, non hanno fazzoletti per asciugare lacrime. Gli altri amano l'abbondanza, i fasti, i frizzi, i lazzi: vantano ricchezze, amicizie influenti e si sollazzano a sventolar ai quattro venti titoli, come fossero bandiere. I pochi che restano sono tanto per qualcuno, ma per gli altri, sono troppo poco: quel poco che per qualcuno o solo per uno è tutto...... (continua)

Giovanna Balsamo 05/11/2017 - 15:20
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Globalizzazione


«Ti ricordo che domani abbiamo compito in classe, quindi spegni quell'affare.»
Michele, non rispose, si limitò ad annuire con impercettibili cenni del capo.
«Francamente non ci tengo a beccarmi un due in matematica per colpa tua» protestò Marcello, sempre più spazientito.
«Non ti scaldare, abbiamo un mucchio di tempo per studiare» lo tranquillizzò Michele, dandogli un minimo di attenzione.
Marcello lo fissò con aria interrogativa, si chiedeva cosa stesse cercando su Internet, difatti, dall'angolo in cui stava seduto, non riuscendo a scrutare bene il PC e non avendo voglia di alzarsi dalla sedia da scrivania, glielo domandò.
«Sembri molto preso. Che diavolo stai combinando?»
«“Diavolo”? Non sarebbe un'idea da scartare!» esclamò il suo compagno di scuola e, tramite iTunes, fece doppio clic su un'icona per riprodurre il brano La danza delle streghe di Gabry Ponte, per cantarla forsennatamente e per di più storpiando il ritornello.
«Danzano le streghe, danzano le streghe, di Michele... (continua)

Giuseppe Scilipoti 28/10/2016 - 16:02
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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