RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Ora basta!

Non avevo ancora dieci anni, quando per la prima volta su un foglio bianco scrissi: “Caro Diario, mi chiamo... ” ed ora a casa mia ci sono scatoloni pieni di carta e parole.
Ho scritto favole, racconti, descritto intere giornate da adolescente, da figlia, da amante. Ho confessato paure nascoste, desideri espressi e mai avverati, ho pianto scrivendo e sorriso rileggendo.
Un uomo conosciuto in una chat, dopo aver letto qualcosa scritto da me mi disse:
“Fatti leggere.” Mi trovò un sito di scrittura dove per una settimana lessi tutto ciò che vi passavano, qualcosa mi colpiva, altro no ma quel “ ...Fatti leggere..” mi suonava in testa! Trovato il coraggio, scrissi, pubblicai e lessi i primi complimenti e critiche.
La voglia di conoscere chi era stato colpito nel bene e nel male da ciò che scrivevo era sempre più forte: mi sono sentita bene, meno sola, invogliata a scrivere sempre di più. Ho capito di non essere speciale ma comunque fiera del mio scrivere.
Ho assaporato il piacere ... (continua)

Cristina Mecucci 13/10/2014 - 18:53
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Adoro il caffè!

Non sono una gelosa ossessiva che quando vede che l’ occhio di suo marito cade sul sedere ondeggiante di alcune ragazze si mette a fare una scenata, certo che no.
Non sono nemmeno tipa da invidie femminili. In fondo se mi ha scelto tra tante a lui piacerò, perché andare a vedere quanto le altre sono più belle di me? Sarebbe sciocco.
Sono orgogliosa di essere ciò che sono, pure a me piace guardare un bell’ uomo.
Il giorno che mi sono messa la fede al dito, sapevo che mio marito sarebbe stato a contatto con molte donne, facendo il medico è inevitabile. Sapevo che quando il telefono suonava quasi sempre era una paziente dall’ altra parte: un ginecologo non poteva che conoscere e visitare di continuo donne. E che avrei dovuto fare, spaccarmi la testa con la gelosia? NO. Ho continuato la mia vita di sempre anche dopo sposata: segretaria nell’azienda di mio padre, e qualche hobby. Una volta tornata a casa e mi dedicavo a mio marito: un uomo fantastico che mai nulla mi aveva fatto manc... (continua)

Cristina Mecucci 17/09/2014 - 21:07
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Questione di click!

Presa la prima “cotta” alle scuole medie, non c' era altro modo per raggirare la timidezza se non scrivere qualche bigliettino ed infilarlo in mezzo al diario del biondo compagno di banco. Fogliettini minuscoli con scritto “ ti voglio bene” ed impreziosito tutto con un cuoricino scritto con la penna rossa.
Anche quello era una sorta di virtuale, ma di bello c'era che da un angolino della classe si poteva spiare la sua espressione imbarazzata quando apriva il diario e leggeva.
Ed oggi?
Oggi siamo negli anni della tecnologia avanzata, computer e cellulari tutto fare, pubblicità che stimolano la frequentazioni di siti d' incontri: “Ti senti solo? Inscriviti e troverai la tua anima gemella con un click!”
Quando la solitudine si impossessa di una persona in questo periodo ed in questa società, non c'è altro modo di sopravvivere se non quello di aggrapparsi a questa arma a doppio taglio che è il virtuale.
I ritmi giornalieri della maggior parte delle persone sono molto frenetici:riuni... (continua)

Cristina Mecucci 24/09/2014 - 09:31
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Riflettendo sul futuro

Trentacinque anni in completa difficoltà esistenziale.
Negli anni ottanta c'era tanta gente che lavorava, persone grandi che prendevano fiato solo in tarda serata davanti ad un bel bicchiere di vino. Le donne di giorno andavano in campagna con i mariti oppure lavoravano in casa facendo la spesa senza soldi: “ Il pane e 500 lire di mortadella” “Segno?” “ Sì, segna”.
Così si viveva a quei tempi, lavorando tanto e facendo spesa credendo alla parola altrui. I soldi c' erano pochi ma il lavoro era tanto. I negozianti sapevano che chi comprava “segnando” poi a fine mese o forse con qualche giorno di ritardo, sarebbe passato a pagare. Esisteva il ricco e il povero, ma la maggior parte dei poveri erano onesti tra di loro. Era un dare e un ricevere, la parola data era un patto di fratellanza.
C' era una sola televisione in casa e pochi canali da guardare, alcuni ancora non avevano il telefono fisso nelle loro abitazioni, erano costretti a tenere sempre in tasca i gettoni della cabina telef... (continua)

Cristina Mecucci 08/10/2014 - 20:47
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Il senso del tempo

Davanti ad un letto di un ospedale guardavo una ragazza di trenta anni malata terminale di cancro. La pelle del suo corpo quasi trasparente poggiava sulle sue ossa, in testa aveva un ciuffetto di capelli da cui non si voleva separare. Faceva parlare gli occhi, perché la sua bocca insieme alla sua voce non le permettevano più di comunicare. Quello sguardo mi parlò, mi disse: "Il mio tempo è finito... il tuo ancora no!" Disperata nei giorni successivi cercavo tante risposte a tanti perché, a volte sembrava non bastarmi l’aria che respiravo. Quella ragazza aveva la mia età, un marito come me e tanti sogni da realizzare... perché? Perché nascere senza volerlo e poi morire così? Chi poteva rispondere alle mie domande? Me ne andai a fare una passeggiata sul lungo lago, lì l’aria sembrava penetrarmi meglio nei polmoni , mi dava quell’ossigeno di cui avevo bisogno. Camminando sul prato, guardavo il lago calmo e avvolto nella sua solita aria misteriosa. La mia testa era piena di brutt... (continua)

Cristina Mecucci 17/11/2014 - 11:58
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