RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Non mi chiamo Mario

Ci siamo lasciati con Gina. È la quarta morosa con cui non funziona. Mi sono chiesto se non dipenda da me, questa incapacità a mantenere a lungo una relazione. Direi di no, non dipende del tutto da me. Gina mi piaceva e molto, anche. Ne ero preso, ma alla fine il suo carattere mutevole mi aveva stancato. In questo non era diversa dalla altre donne che ho avuto. Sino ad oggi tre, diciamo quelle vere che mi hanno davvero coinvolto. Solo la Ines era sempre serena e solare. Incontrarla e stare con lei era sempre piacevole, mai problematico. Con la Ines mi rilassavo proprio. Non era una cima, scuole ne aveva fatte poche, però aveva quel tal modo di appoggiarsi e di stringersi a me, che mi riscaldava il sangue. La Ines l'ho lasciata per noia. Dopo un primo periodo in cui non pensavamo altro che a fare l'amore in qualsiasi posto possibile, mi accorsi che con lei non riuscivo a parlare di nulla e mi cominciava a filare discorsi vuoti, colmi di abiti, villaggi turistici e cene con la sua famigl... (continua)

mariateresa morry 03/03/2015 - 20:13
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E in sottofondo Fred Bongusto...

Lo hai alzato quel sopracciglio arcuato e rifilato, ombreggiato di polvere satinata e l'occhio un po' all'in giù, tuo naturale. La linea scura del trucco contrastava con le iridi chiare ma seguivi con la coda dell'occhio, fino all'estremo del vedibile, il pianista del pianobar, che vedevi solo di profilo e non poteva incrociare il tuo interesse, intento com'era a guardare per aria, dondolando il capo, ispirato dalla melodia di Fred Bongusto, chè come lui nessuno lo sa fare il cantante da night. T'annoiavi in quella serata poco promettente e seguivi le bolle del perlage che dal bicchiere di moscato fresco parevano cercare, alzandosi a coppie, una via di fuga verso il mondo superiore. Fu così che non percepisti l'avvicinarsi del cameriere, alle tue spalle. Alzasti i tuoi occhi, conscia ch'erano belli e a presa rapida. Vi fu un impatto di momento e di battito di ciglia. Il cameriere era una ragazza, vestita in nero e pantaloni con banda di seta al lato del calzone. Ti guardò per nulla int... (continua)

mariateresa morry 02/03/2015 - 20:00
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Giacinta

Il temporale aveva brontolato sin dalla tarda sera; era arrivato dalla parte del Garda, come sempre, da est, carico di bile. Nello scuro della notte le nuvole non si potevano distinguere, se non per le saette che ne illuminano i contorni. Giacinta non chiudeva mai le imposte della sua camera da letto, così essa intravedeva, attraverso il tendaggio sottile, i lampi che abbagliavano la stanza, mostrando gli spigoli dei mobili lucidi, d'altri tempi.
Improvvisamente cadde un fulmine con un frastuono secco. Giacinta sentì i canarini, che teneva in cucina, agitarsi dentro la gabbia. Sbattevano le ali contro le barrette di alluminio. Pensò di alzarsi per rassicurarli, ma l'idea di uscire dal letto la fece desistere.
Attese ancora qualche minuto e i canarini si acquietarono. Seguirono attimi di sospensione, poi ecco lo scroscio impetuoso, una caduta d'acqua verticale, senza un filo di vento e cominciò la pioggia per l'intera notte. La primavera calda portava questi cambiamenti repentini. La ... (continua)

mariateresa morry 06/03/2015 - 21:01
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