RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Monologo del Tempo

<<Credi sia possibile concepire un altro universo? Un'altra dimensione, dove il nostro amore assuma forme diverse? Dove il Tempo sia soltanto una crisalide, incapace di evolversi,
simulacro del nostro immutabile pensiero? No . . .
Se io fossi un demiurgo; se io avessi le mani tanto impregnate di sincera passione:modificherei le leggi della gravità, del Tempo, delle direzioni del vento.
Darei al cielo l'eterno colore dell'occaso, per ricordarci un punto di passaggio che non attraverseremo mai. Perché: sarebbe davvero l'amore, nuova gravità ricreata, a tenerci avvinti. Il Tempo: estensione del nostro spirito.
Da che punto la guardassimo, non varierebbe la costante delle nostre anime, luoghi d'incanto dove vivrebbero le leggi del nuovo magnetismo>>.... (continua)

Jonathan NonImporta 11/02/2016 - 13:26
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Surrealismo e gioco

Il bambino era perplesso.
Non sapeva con quali occhi lo guardasse l'Angelo; ma la cosa più stupefacente doveva ancora avvenire . . . Perché: l'Angelo non sapeva con quali occhi il bambino lo stesse guardando.
Si provi ad immaginare la scena: surrealismo e gioco, matrimonio di due prospettive di vita, che discutono sul da farsi. E l'Angelo era surreale, un po' "sogno", così illogico, e disperatamente romantico. Dio può tutto, forse: ma davanti a quegli occhi, come spiegherò che tutta la vita è un sogno? Il bambino era un giuoco: d'altronde, giocare è il modo migliore di determinare il tempo. Il mare parla il linguaggio dell'umorismo, e il vento tira i dadi per continuare la partita.
Il bambino chiese all'Angelo: <<Perché mi guardi così? Mi fai stare male . . .>>. Interdetto, l'Angelo: <<Non credevo di farti stare male. Volevo solo farti sognare un po'. Quegli occhi tuoi, innocenti, trasognati, dove io compongo nuovi puzzle di stelle, mi suggeriscono nuove ... (continua)

Jonathan NonImporta 13/02/2016 - 11:01
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Dinnanzi al Momento

Eccolo. Ce l’ho di fronte a me. Con gli occhi sgranati, sorriso beffardo, abito nero. Elegante nel suo sguardo, e giocoso al contempo: ne ha già viste di scene come questa.
Dopotutto, io sono dinnanzi al Momento. Seduto di fianco al mio letto. Sono un po’ interdetto, lo confesso. Ma non si lascia sfuggire l’occasione.
<<Jaeger, cosa pensi? Io ti conosco: sei un valoroso. Ti ho osservato per tutta la tua vita. Mai che tu abbia perso l’occasione di proferire parola. Di pronunciarti. Di giudicare. Di guardare la realtà dall’alto. L’irriducibile tua contraddizione, di stare al di sopra della realtà, ed esserne al tempo stesso un fanatico. Umanista convinto, eppur così sprezzante dell’uomo. Cos’è per te in fondo la realtà? Hai sempre guardato gli occhi degli altri, le loro labbra muoversi, con la fredda e lucida analisi meccanica di chi osserva un fenomeno naturale: senza curarti delle parole. Forse: perché solo le tue hanno sempre e solo contato. E adesso? Che ti rimane poco tempo ... (continua)

Jonathan NonImporta 01/03/2016 - 17:56
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Dal Vangelo secondo Jonathan (pseudonimo non meglio a’ posteri identificato)

I
Gesù Cristo, che tanto ha dato ai moti studenteschi, in particolare fondando StudentOffice.
Egli era il figlio prediletto del Signore: nacque in una mangiatoia, ed ebbe come nutrice un asinello.
A quei tempi, la contestazione imperversava; e l’Università di Gerusalemme era il cuore della rivoluzione. Ci avrebbe pensato lui, ma partiamo dall’inizio.
Com’è che cominciava? Ah già . . .
All’inizio era il Verbo; poi c’era anche il Padre, che aveva Monica Lewinsky come segretaria, ed Andreotti come consigliere. Berlusconi, poveraccio, s’era dovuto accontentare del ruolo di vice-presidente (si vociferava che avesse sobillato lui Lucifero alla rivolta, dando a Dio del comunista, ma si trattava di una voce non confermata, e difficilmente verificabile, visto che anche lassù i giornali e la tv erano tutti di Berlusca).
Quando nacque, Gesù Cristo era avanti coi tempi: un padre impotente; una madre con l’utero in affitto; un padre-triangolo “donatore”; il Signore come tutore. Non ci si cap... (continua)

Jonathan NonImporta 04/03/2016 - 09:50
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IL SEGRETO DI JAEGER

Qual è il tuo segreto, Jaeger?
La domanda che ti fai allo specchio; non c'è risposta davvero? Vicissitudine e blandimento, il prezzo dell'esistenza. Al fondo di tutto: nessuna ricompensa. Alle intemperie che, d'un tratto, si smorzano nella quiete finale del "Che ci puoi fare?...", tu rispondi: sta bene.
Allo specchio, guardi te stesso. Dimmi cosa vedi.
Te stesso. Forse no. In un certo senso, sì. Magari qualcosa di te stesso. "Quello che sono; o forse il risultato di ciò che ho provato ad essere".
Tu fai le smorfie, prendendoti poco sul serio. E' la quiete del non volere indagare. Dell'accontentarsi di un riflesso semiserio.
"Non c'è segreto dinnanzi allo specchio. Chiedo scusa, non era esattamente quello che volevo dire... Un segreto c'è. Ma svanisce dietro ad una smorfia".
Ma è un po' come ignorare un problema che esiste. Tu lo sai. E cosa fai? "Quello che sai bene...".
Percorso e traguardo. Al di là di ogni distinzione, di ogni mezzo ado... (continua)

Jonathan NonImporta 25/05/2017 - 12:32
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