RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Sole o pioggia?

Ogni giorno mi svegliavo con il solito dilemma
Era proprio il caso di trovare un adeguato stratagemma.
Bella scoperta, mi dissi a colazione,
Come se finora non avessi cercato soluzione.
In fondo cosa sarebbe potuto succedere di così stravagante?
Sia sole che pioggia, ambedue hanno qualcosa d'interessante.
Respirare nell'incertezza non era per niente salutare
Oramai era tempo d'uscire, non di temporeggiare.
Devo essere sincero, la trovata fu poco originale,
Ma efficace, sia fosse sole o temporale.
Così per non sbagliare, in testa un bel cappello,
Mentre in mano un rosso ombrello.... (continua)

Moreno Maurutto 24/11/2021 - 13:02
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Mike (si può vivere senza testa)

È il 10 settembre del 1945, il cielo sereno e la giornata calda. Lloyd Olsen contadino di Fruita, cittadina del Colorado, si appresta a far la festa ad un suo pollo per la cena. È una cosa che fa spesso, quando sua moglie decide di cucinarne uno bollito e così entra nel pollaio, sceglie quello più grosso, lo sistema sul ceppo e con un colpo netto d'accetta gli stacca la testa. Ma Mike, che da questo momento sarà il nome del pollo, non se ne accorge, libero dalla morsa di Olsen si mette ritto sulle zampe e poi continua a vagare per il cortile, come se niente fosse. Due eventi casuali e concomitanti lo avevano salvato: un grumo di sangue aveva frenato l'emorragia della giugulare, il maldestro Olsen aveva lasciato parte del tronco encefalico intatto, preservando le funzioni vitali di Mike. Per crudeltà o curiosità Olsen decide di lasciarlo vagare in cortile, sicuro che la mattina seguente lo avrebbe trovato stecchito. Invece questo non successe. Era buon’ora quando Olsen iniziò a cercare ... (continua)

Moreno Maurutto 09/07/2020 - 08:14
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Konnichiwa

Leggo per caso di Yamaguchi, un giapponese protagonista di una storia incredibile.
Come se all'improvviso si fosse destata l'ammirazione infantile per quel banzai sfrontato, un kamikaze invincibile o Nakamura l'ultimo soldato fantasma arresosi.
Un po’ di quel fascino malinconico dei pellerossa contro gli Stati Uniti.
Tra canne di bambù, gheisce, sakè e Kimono.
Non sarebbe potuto essere, che un immaginario giapponese a sfidare la morte in questa maniera, con compostezza e nobile fatalismo.
Siamo nell’agosto del 1945 e il Giappone, del divino imperatore Hirohito, pronto alla resa. Gli Stati Uniti fremono per diventare il dominio a stelle e strisce, ma non è questo il tema, o almeno lo è in parte. Il protagonista è Tsutomu Yamaguchi, 29 anni, faccia imbronciata, le guance paffute e due occhi severi.
Ingegnere della Mitsubishi, si trova da tre mesi in missione a Hiroshima come consulente per una costruzione di una nuova petroliera.
Il 6 agosto, data che di per sé è già un tragic... (continua)

Moreno Maurutto 06/08/2020 - 11:54
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L'ultimo giorno di lavoro

La spengo immediatamente per non svegliarle. Il braccio pesa sempre più e la mano, disegnando riccioli nel buio, schiaccia quel pulsante ignorante. Mi giro sul fianco per annusare i suoi capelli che profumano di vento e ricordi, ascoltando il suo respiro profondo e sereno. Mentre biascica qualcosa che sembra un saluto, sfioro quel suo pancione che custodisce Samantha e con un rantolo il mio corpo esce dal letto. Lo sento imprecare fino in cucina. Al buio ciabatto come un automa, apro il frigo, prendo il caffè, colpisco lo spigolo del tavolo, impreco, preparo la moka, non trovo l'accendino e poi aspetto. In piedi davanti al fornello, chiudendo gli occhi e assaporando brandelli di un sogno non ancora svanito.
Il caffè sbuffa.
È un lavoro di cui ho bisogno. Me lo dico spesso, ma non mi convince né mi consola, mai.
La battaglia che faccio ogni mattina è davanti allo specchio mentre mi faccio la barba o mi lavo i denti, quando mi guardo e vedo come sono. Tiro su quel catarro e lo sputo ... (continua)

Moreno Maurutto 09/11/2021 - 08:22
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Una storia amara

Era la fine di un rigido marzo del 1971 e Alfredo Zardini stava tornando a casa.
In treno, dalla Svizzera.
In una bara.
Alfredo era un aspro veneto di Cortina d’Ampezzo, con solchi sulla faccia di chi ha la fatica come compagna di vita. Aveva moglie e un figlio ma il suo lavoro di falegname non era sufficiente per un futuro. Era scontato partire. La destinazione: Zurigo. Un posto valeva l'altro anche se le condizioni sarebbero state umilianti. Questo lo raccontava chi era tornato deluso, ma non lo spaventava. Era pronto per un lavoro stagionale, ma con nessun famigliare appresso, perché chi entra in Svizzera lo fa solo per lavorare e i figli...e già e i figli? Beh, i figli sono clandestini, anche se qualcuno prova a nasconderli. Rintanati in bui appartamenti, in silenzio per non sfidare civili e zelanti delatori. Ad Alfredo il lavoro non faceva paura, in fin dei conti aveva quarant’anni e quelle mani ruvide sarebbero state abili anche per un lavoro senza diritti. Non si sarebbe dis... (continua)

Moreno Maurutto 01/11/2020 - 09:50
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