RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



IL NOSTRO PRIMO BACIO È STATO IL PRIMO

Era il tempo
dei primi amori
dei baci senza storia
di momenti soltanto.

Ma il nostro primo bacio
quella sera di agosto
il molo unica luce
una luna assopita
lo sciacquio delle onde
le barche dondolanti
noi due soltanto
quasi stranieri
in quella terra nostra
è rimasto per noi
marchio d’amore.

So che anche tu ricordi
perché talvolta
abbandonati al sogno
rinverdiamo il momento
con un semplice bacio
come se fosse il primo.... (continua)


Adriano Martini 20/11/2023 - 16:56
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LA PERDITA DEGLI AGGETTIVI

LA PERDITA DEGLI AGGETTIVI
(da una scrittura creativa)

“Ho un problema” disse Franco alla moglie “mi sono accorto che non riesco più a pronunciare gli aggettivi.”
”Stai scherzando?” interrogò la moglie. “Assolutamente” rispose Franco.
“E spero di non contagiarti” aggiunse.
“Voglio metterti alla prova” replicò Sandra, la moglie “ora ti interrogo.”
“Vas bene proviamo” acconsentì Franco “attendo le domande”.
“Com’è il tempo oggi?”
“C’ė il sole”.
“Dammi un parere su di me”.
“Se una moglie su cui posso contare”.
“Descrivimi come sono vestita”.
“Hai le ciabatte, una gonna di lana che ti ho regalato’’.
“Ma sotto, secondo te?”
“Niente, anzi la sottoveste”.
“Di quale colore?”.
“Singhiozzo di tartaruga”.
“Ed i miei capelli?”
“Vuoi sapere il colore?”
“Certamente”.
“È un colore che non so dirti”.
“Perché?”
“Sono senza aggettivi”.
“Definisci il carattere; come sono, secondo te”. “Uno schifo”
“Dici davvero?”.
“Non sto scherzando”.
“Ho capito, smettiamo, non inte... (continua)


Adriano Martini 22/09/2023 - 13:45
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LA RAGAZZA DEL MIO MIGLIORE AMICO

LA RAGAZZA DEL MIO MIGLIORE AMICO
(tema: al buio di una caverna)

Non so dire come mi sono perso eppure è così. Fino a poco fa li avevo davanti, i miei amici. Claudio a guidarci con la torcia, poi Walter e infine la sua ragazza, Valentina.
Mi sono fermato un paio di minuti per ammirare delle stalattiti accendendo la mia minuscola pila elettrica. Poi la pila si è spenta e non ci è stato verso di farla funzionare. Così mi sono trovato al buio perché evidentemente i miei amici avevano imboccato una delle due gallerie che avevo notato prima di fermarmi senza accorgermi che non ero più dietro a loro.
E ora, come faccio? Nemmeno a pensarci di tornare indietro, perché ci siamo inoltrati troppo nella grotta, Non mi resta altro da fare che tentare di raggiungerli sperando che si siano accorti che sono rimasto indietro e che perlomeno si siano fermati. Sono prerso dal panico e sto sudando freddo. Avanzo lentamente a tentoni saggiando con la mano destra la parete viscida della grotta.
Final... (continua)


Adriano Martini 24/09/2023 - 10:48
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SONO GEROGE

Non lo poteva soffrire, non lo aveva mai potuto soffrire.
Aveva deciso che lo avrebbe fatto quel giorno, non appena i genitori fossero usciti.
Così, quando sentì chiudersi il cancello automatico ed ebbe la certezza di essere solo, andò in garage e prese la pala.
Salì al primo piano e prima di introdursi in salotto la nascose dietro la schiena.
Come aveva immaginato, Fred dormiva sulla poltrona, la televisione accesa, una luce soffusa che illuminava delicatamente la stanza.
Gli si avvicinò senza fare il minimo rumore. Fred continuava a dormire.
Ma così non c’era gusto. Doveva svegliarlo, e così fece, carezzandogli la testa.
Fred si svegliò ma non si mosse, nemmeno quando vide la pala alzata sopra di lui.
Il colpo fu secco e repentino ed bene assestato, nemmeno una goccia di sangue. E George provò una soddisfazione immensa che non avrebbe mai dimenticato quando vide il cane con la testa fracassata.
La stessa soddisfazione che provò vent’anni dopo quando massacrò i genitori. Ques... (continua)

Adriano Martini 30/09/2023 - 13:19
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L'archivista

L’archivista

Danny era assiduo frequentatore del parco pubblico, unica isola di verde nel mare grigio del condominio della città. Si sedeva su una panchina e leggeva tranquillamente il suo giornale quotidiano, osservando di tanto in. Tanto i bambini infervorati nei loro giochi, le mamme con le carrozzine e gli altri visitatori che, come lui, assaporavano sole e l’abbondante vegetazione.
Di solito arrivava a metà pomeriggio e, alle prime ombre della sera, ripiegava il giornale e ritornava nella sua casa ormai vuota da qualche tempo. Quel giorno gli si sedette accanto un uomo di età indefinibile che, dopo averlo fissato con insistenza, lo salutò.
Danny si sentì imbarazzato e con un gesto del capo contraccambiò il saluto. Quindi si rifugiò nella lettura che aveva forzatamente interrotto.
“Come sta?” chiese l’uomo con voce stanca e incolore., Danny che non gradiva dar confidenza alle persone sconosciute, senza staccare gli occhi dal giornale masticò un ‘bene grazie’, che forse il suo... (continua)


Adriano Martini 02/10/2023 - 13:15
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