Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Gita a Colmar Ore 7.30 ritrovo con le amiche del Centro Donne, accompagnata da mio marito, credevo d’essere in anticipo, ma in realtà il pullman era già pieno a metà. Aspetto Anna che si avventurerà con me in questo viaggio, meta Strasburgo.
La nostra guida sarà Piero, un professore delle scuole medie. Un uomo robusto, dai lineamenti marcati e dai modi rozzi. Già dal primo incontro, mi è sembrato impacciato, e alquanto incapace. Spero di sbagliarmi nel giudizio. Prima della partenza ha inizio l’appello, deformazione professionale? Credo, poiché tutti i posti sono occupati, e non c’è ombra di dubbio che le cinquanta persone ci sono tutte. Sulla strada troviamo nevischio e freddo pungente. Come nella maggior parte dei viaggi che ho intrapreso, nel gruppo c’è sempre una prima donna, colei che pensa di sapere tutto e detta legge. Marta è una persona molto appariscente, veste in modo stravagante, giusto per non farsi notare… Io la trovo invadente e rintronante. Nel pomeriggio arriviamo a Colm... (continua) Tiziana Pedol Barone 03/06/2014 - 10:12 commenti 0 - Numero letture:1157
La prima colazione LA PRIMA COLAZIONE
Ogni mattina è impresa fantozziana preparare la prima colazione. Tiziana Pedol Barone 12/06/2014 - 10:50 commenti 0 - Numero letture:1072
La ribellione dei capi Dal guardaroba giungevano rumori strani, accompagnati da urla, lamenti e colorite espressioni.
Sembrava un vulcano in eruzione. Un bombardamento assordante. Una vera e propria rivoluzione, tale da far arrossire i francesi. Al pari dell’impero romano, abiti, giacche e pantaloni stendevano i loro tentacoli in lungo e in largo. Formavano un serpentone più variopinto dell’abito di Arlecchino. Tutti i capi di vestiario si ribellavano alla decisione presa, di fare il cambio di stagione. Contrariamente a quel che avveniva in società, l’accedere al piano superiore, non indicava un avanzamento, ma una retrocessione, significava essere dimenticato e abbandonato per lunghi periodi. E questo non piaceva a nessuno. Così si pensò a una classifica, nell’intento di stabilire il grado d’importanza di ognuno. La regina pelliccia infuriata, rizzò il pelo e dato il rango parlò per prima. - Io sono la più importante, non c’è dubbio, a me spetta il posto migliore! Quando esco, sono molto ammirat... (continua) Tiziana Pedol Barone 25/06/2014 - 10:44 commenti 0 - Numero letture:1163
A Denise nel giorno del suo 5° compleanno Nei certificati di nascita è scritto dove e quando un uomo viene al mondo, ma non vi è specificato il motivo e lo scopo.
(Anton Čechov) E io…Orbito tra torturi per capire il perché di questa mia esistenza… Forse per ammirare questo capolavoro. Tu piccola Denise, tu che mi hai scelto! …E l’universo prima non fu mai completo! Quanta strada hanno percorso gli avi nostri. Gli ominidi che ci hanno preceduto, nel racconto dell’uomo, nell’evolversi gradatamente nel tempo, attraverso la selezione degli individui più sani, alle lotte più selvagge per la conservazione, all’impegno dei meno lenti all’adattamento, e alla fortuna tanta, nel sopravvivere ai repentini cambiamenti dell’ambiente. Una sfida difficile che premia le minoranze. Una fortuita selezione naturale…nell’infinito disegno, che ci ha concesso, di essere qui ora tu ed io, in questo frammento temporale! Ma il sacrificio di tanti non è stato vano. E’ accaduto ciò che doveva avvenire! Unite entro la Grande Madre d... (continua) Tiziana Pedol Barone 25/05/2015 - 06:03 commenti 1 - Numero letture:1116
Il giorno della memoria Un viaggio, una sola meta, nessun ritorno! Nella densa e velata nebbia della memoria,
scorgo incredula le valige abbandonate sui binari, le scarpe dai lacci consunti, tutte le intime raccolte di una vita, ammassate, separate, rinunciate. Sento l’abbaiare concitato e rabbioso dei cani,l’ansimare del treno e l’acuto stridio dei vagoni. Odo nella polvere che avvolge l’indescrivibile, le strazianti urla dei bambini,strappati alle madri. Quanti non son potuti crescere… Quanti non son potuti nascere! Vedo ossa fuori dalle lacerate carni,vedo uomini e donne nudi, senza capelli, dai corpi rinsecchiti, dalle guance scavate, dalla spasimata sofferenza,ammucchiati senza pietà nel fango. Vedo, mani consunte aggrappate ai muri dai fili spinati , in cerca di una libertà privata, e di una dignità sepolta. Scorgo letti di legno impilati nelle lunghe camerate, i pigiami a righe, marchiati dalle stelle e dal sangue. Fiuto il miasma delle ciminiere dei forni, che si disperde. Un fungo di cenere dall’acre odore. Nulla rimane, d... (continua) Tiziana Pedol Barone 26/01/2016 - 08:22 commenti 2 - Numero letture:1006
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