RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Ottantasei passi

Ottantasei passi per quarantadue, tali erano le dimensioni del magazzino da controllare, dall’esterno, dal caporale Bastiano del secondo reggimento del “Genio Pontieri”.
La guardia l’aveva già fatta a quei magazzini, ma di giorno, durante l’estate e non era andata male; un bel turno all’aria aperta, girando intorno all’edificio numero due.
Che cosa contenevano di così importante quelli edifici accanto al vecchio convento trasformato in caserma?
“Armi ed equipaggiamento per armare cinquemila soldati in caso di necessità” - gli aveva detto il sergente che fungeva da capoposto.
Mettiamo che la Jugoslavia ci dichiarasse guerra e le sue armate irrompessero nella pianura padana, occorreva fermarle e prepararsi a combattere.
“Mah, siamo nel 1990, il muro di Berlino è appena crollato, e ancora aspettiamo le orde rosse?” Pensava Bastiano.
Il materiale bellico custodito era poi costituito dalla dotazione base dell’esercito, i moschetti a otto colpi M1 Garand che, per esperienza personale,... (continua)

Glauco Ballantini 13/04/2016 - 08:38
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La Compieta

Leonetto Sarcini e la sua famiglia si chiudevano in casa alle sei del pomeriggio, dopo il ritorno del genero dal lavoro.
Mezzora dopo si mettevano a tavola per la cena, consistente in caffellatte e fette Wamar da inzupparci, poi poco altro che non fosse la TV dei primi anni ottanta.
Marito, moglie, figlia e genero; l’ora della chiusura dell’appartamento era la “Compieta”.
Dopo le sette del pomeriggio, suonare alla porta, comportava una procedura di apertura di mandate, chiavistelli e spranghe che inibivano chiunque pensasse di osare farlo.

Capitò che una sera di pasqua la terra tremasse. Una bella scossa forte subito dopo l’ora di cena. Per gli altri, perché per la famiglia Sarcini era notte inoltrata.
Dal palazzo di tre piani ci fu un fuggi fuggi giù per le scale e verso lo spartitraffico della strada di fronte, ritenuto luogo sicuro perché distante dai palazzi.
Ogni inquilino era uscito alla rinfusa. Tutti si erano portati le chiavi di casa e della macchina, in prevision... (continua)


Glauco Ballantini 13/05/2016 - 12:15
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La Bellissima Estate

C'è stato un periodo nel quale erano girati film nei quali i bambini finivano male in uno di questi, girato a Livorno e Castiglioncello, Lino Toffolo interpretava “il barone Rosso” un personaggio di strada che si vantava di essere stato aviatore.
Cantava: "E gira gira l'elica, romba il motor, questa è la bella vita la vita bella dell'aviator..." girava su una vecchia bicicletta con in testa un caschetto da pilota di aereo.
Si scoprirà che era solo un millantatore quando salirà su un aereo vero e confesserà al tragico protagonista di non aver mai volato...
Era un sabato pomeriggio del 1974, al cinema "Sorgenti" con mio fratello e mio nonno.

Centodieci in ricordo di Lino Toffolo... (continua)


Glauco Ballantini 23/05/2016 - 12:02
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Negozi Giuridici

Non credeva ai suoi occhiali, il Simoni, quando vide il risultato dei compiti in classe, tutti fatti benissimo! In realtà la copiatura era stata generale, facilitata dalla sua vista, che non arrivava al confine della sua cattedra. Non c’era bisogno di nascondersi tanto, i libri potevano essere lasciati aperti sul banco; qualcuno per eccesso di zelo li teneva sulle ginocchia o sotto il banco, anche se era poco più di un inutile vezzo.

Con Andrea, ci eravamo accordati che non avremo copiato neanche un rigo, per rispetto verso di lui. Faceva tenerezza quel suo essere sempre svagato, le sue giacchette a quadri sfumate sul marrone o sul grigio intonate ai pantaloni in tinta unita, i suoi occhiali con le lenti spesse come “culi di bottiglia”, e quel suo modo di tirarseli su con l’indice.

Ci mettemmo al primo banco senza libri sopra, solo la penna e il foglio protocollo a righe e il prezioso “Istituzioni di diritto pubblico” nello zaino.
Così noi, che eravamo il suo “orgoglio”, fummo i... (continua)


Glauco Ballantini 21/06/2016 - 10:52
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Tigre di carta

Il colonnello Antonio, presidente del consiglio di Leva, a differenza di quasi tutti gli ufficiali che conobbi durante l’anno del militare, era una persona molto consapevole di non essere colonnello che sulla carta, anzi un giorno me lo disse:
“Vede, noi che siamo qui, siamo militari, ma di fatto civili perché non contiamo niente, siamo delle tigri di carta.”
Un paio di cose utili in quei dieci mesi me le insegnò il colonnello. Per esempio, una volta mi fece un ragionamento sul comportamento formale e sul saluto, riferito al fatto che aveva ripreso due sottotenenti medici che non lo avevano salutato.
“Vede, io non pretendo che mi si saluti militarmente, per onorare il mio grado, ma che mi si saluti sì. Lo pretendo perché lavoriamo nello stesso ufficio, e poi, all’esterno di qui deve esserci anche la considerazione che si deve.”Una certa formalità, ci vuole.”

Infatti, tutte le mattine, quando arrivava, si affacciava lui per primo a salutare tutti.
“Buongiorno, Ballantini.”Buongio... (continua)


Glauco Ballantini 01/07/2016 - 13:24
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