RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



DOMENICA POMERIGGIO

Dalla finestra non si vedeva che un insieme disordinato di vecchie casupole, caratteristiche del posto, e poco più oltre si intravedevano le macchie verdi degli alberi, e semi nascosti facevano capolino la Chiesa e il convento. Sullo sfondo come un grosso mostro di cemento grigio, l'ospedale nuovo si stagliava all'orizzonte catalizzando l'attenzione e bloccando la visuale. Allo sguardo non era consentito spingersi oltre, ma ci si poteva ben immaginare cosa si celasse dietro quell'apparente barriera: altre case, altri palazzi.
Era una domenica pomeriggio calda e allegra, il vento soffiava leggero, e nel cielo, terso e libero si stagliavano le macchie scure delle rondini che si rincorrevano disegnando sagome e forme. Il canto di grilli e cicale, ad un tempo irritante e melodioso, riempiva l'aria, e di tanto in tanto il verso di una civetta si intrometteva ed insinuava in quello strano concerto, interrotto solo dal passaggio di qualche auto che partiva o che tornava. Ogni tanto i suoi oc... (continua)

Marirosa Tomaselli 28/06/2016 - 12:58
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RICORDI

Italia, 1913

Non so perché ho preso questo vecchio quaderno, e non so perché sto scrivendo, forse è solo smania di ricordare a queste mie vecchie ossa che anch'io un tempo fui un giovane spavaldo. O forse è solo perché non ho altro da fare, troppe ore inutili e allora ho bisogno di riempire questo vuoto tempo.

Era il 1860, anno glorioso per la nostra storia! Davvero, davvero glorioso. Ero poco più di un ragazzo, ma avevo sentito che Garibaldi cercava uomini valorosi, valoroso non lo ero, ma spavaldo sì. All'epoca era pericoloso respirare e la libertà era un concetto assai labile. Nulla avveniva alla luce del sole, tutto veniva deciso nelle serpeggianti ombre notturne, alla pallida luce di candele consunte dalle parole di gente che sapeva di voler cambiare l'ordine delle cose. Io come dicevo ero poco più di un ragazzo, ma questo bastava per poter entrare nelle file di Garibaldi.
Più di una volta mi trovai a partecipare alle riunioni delle società segrete, e più di una volta respi... (continua)


Marirosa Tomaselli 01/07/2016 - 09:50
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IL VENTO DI FINE ESTATE

la spiaggia era animata da musica e chiacchiere, ma Jhon e Lisa, ci facevano poco caso, avevano altro a cui pensare mentre camminavano sulla riva tenendosi per mano. Di tanto in tanto si guardavano negli occhi o si fermavano a guardare il mare o il cielo, rischiarato di stelle. Si conoscevano da tanto, ma il loro amore era nato solo da poche ore, oppure erano loro ad essersene accorti solo allora.
Certi amori nascono così, all'improvviso come il fulmine, altri rimangono sopiti per anni, maturano nel silenzio e poi ti spiazzano con la forza di un uragano. E questo era successo a loro. Avevano passato l'estate insieme, come ogni anno, loro e altri amici, e proprio come succedeva ogni anno, in agosto avevano organizzato una festa per la fine dell'estate. Ma quell'anno era stato diverso, addirittura l'aria aveva un sapore diverso. Già nel pomeriggio, mentre aiutavano coi preparativi, c'era tra loro una corrente che li univa, ma nel tempo stesso li divideva. Ad un certo punto tutti indaffa... (continua)

Marirosa Tomaselli 05/07/2016 - 11:16
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RITORNO DALL'INFERNO

Il duca di Wellington stava parlando con un mugolo di uomini, in fondo alla sala, certamente impegnato in qualche profonda analisi politica, pensò con un moto d'amarezza. Erano ormai lontani i tempi in cui egli faceva parte del suo seguito, ed erano cambiate molte cose, eppure ancora gli faceva effetto, incontrarlo in una cornice mondana.
Cercò di non incrociare il suo sguardo, ma evitarlo gli fu impossibile. Gli vennero i brividi.
«Albright!»Lo salutò il duca, nel suo solito contegno che gli era valso l'appellativo di duca di ferro.
«Lord Wellington.» Rispose il visconte. E i ricordi, tornarono alla mente, tutti insieme, in un dannato disordine, che per alcuni attimi gli annebbiò la vista.
Scambiarono poche frasi di cortesia, prima che gli riuscisse di congedarsi, sottraendosi ai soliti discorsi, sentiti troppe volte.

Jane, stava sulla veranda, lo sguardo perso, oltre l'orizzonte scuro della notte, apparentemente immersa in qualche riflessione. L'aveva cercata con lo sguardo,... (continua)


Marirosa Tomaselli 09/07/2016 - 11:52
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UNA STREGA SOTTO L'ALBERO

Era una fredda serata di dicembre. La neve scendeva, copiosa, fuori dalla finestra, ma non la guardava, non gli importava, ormai la feste erano solo una scusa, per tagliarsi fuori, e crogiolarsi tra i ricordi, o solo per non pensare. Guardò di fronte a sé, anche l'albero, quell'anno era venuto storto. Se fosse stato per lui, avrebbe evitato di farlo, ma c'era sempre gente che capitava a casa, sotto Natale, e non poteva essere Natale senza l'albero. Bleach! Ne avrebbe fatto volentieri a meno. Così come tutte le corbellerie che l'accompagnavano e le frasi fatte, ma...uno strano bagliore attrasse la sua attenzione. Si avvicinò alla finestra, poiché da lì proveniva e si mise a spiare, da dietro i vetri, la notte. La città era silenziosa, e tutta rivestita a festa, e la neve ancora fitta. Eppure gli era apparso di scorgere una figura. Che assurdità! Un illusione, ottica certamente! Una figura al 13° piano! Sorrise scuotendo la testa. Ma poi gli sembrò di scorgerla di nuovo. Scrutò con più ... (continua)

Marirosa Tomaselli 22/12/2017 - 15:07
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