RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



IL DUCA DI REDDINGTON (Prima parte)

Lady Groove, sedeva in salotto. Aveva il ricamo in mano, ma era solo una formalità. Il suo sguardo luccicava, ed era tutto intento verso la sua primogenita, Jane, anch’essa con un’espressione euforica disegnata negli occhi, e le guance arrossate, dall’eccitazione. La porta si aprì, ma le due donne non fecero caso alla cosa, assorte com’erano nei loro discorsi.
La ragazza, entrò silenziosamente. Nelle pieghe del vestito aveva nascosto un libro. Aveva sperato di essere sola, per poter leggere in pace, ma in fondo, non si aspettava che la madre e la sorella, le avrebbero rivolto la parola. Osservò scettica, per un momento, la strana scena che le altre due donne offrivano ai suoi occhi, e poi, sempre in silenzio andò ad accomodarsi nell’incavo della finestra. La luce naturale era decisamente migliore di quella delle candele, per leggere. Sospirò. Lasciò vagare distrattamente lo sguardo sul paesaggio, qualche secondo appena, prima di rifugiarsi, nel suo libro. Anche il mondo fuori, sembrav... (continua)

Marirosa Tomaselli 25/10/2023 - 11:09
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IL DUCA DI REDDINGTON (Seconda Parte)

Lillian era al solito posto. Un po’ leggeva, un po’ rimuginava sugli eventi. Era passato davvero molto tempo da quando aveva veduto il duca, ma non ne era passato molto, da quando lo aveva sentito nominare. In verità quella mattina era arrivato un invito da parte di sua grazia. Aveva organizzato un ballo, ma lei, a quanto sembrava, non era stata invitata. Possibile che Jane avesse fatto un’impressione così favorevole al duca? Eppure egli non le era parso un uomo adatto a Jane. Forse si era sbagliata, forse sua madre aveva ragione e Jane era perfetta. Ma lei non voleva diventare una bambolina ammaestrata, voleva un uomo con cui dialogare, ma a quanto pareva, quest’uomo non poteva essere il duca. E probabilmente non lo avrebbe mai trovato.

Il duca era accanto al marchese. Scrutava la sala. Ormai lord Groove e la sua famiglia erano arrivati. Mancava Lillian. Ma non si era fatto illusioni: il conte voleva accasare Jane. E lui lo avrebbe accontentato. Ma con lo sposo che egli stesso avev... (continua)


Marirosa Tomaselli 31/10/2023 - 11:53
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LA MAGIA DI UNA NOTTE DI MUSICA

Sara era nella sua camera. Era stanca. Tutta quella settimana, era stata pesante, e avrebbe voluto staccare. Aveva il cellulare in mano, scorreva velocemente le notizie dei social. Non aveva molto interesse di approfondire quello che leggeva, la sua mente aveva bisogno di distrarsi, ma nello stesso tempo, si sarebbe sentita in colpa, se si fosse estraniata del tutto dalla realtà. Così aveva l'illusione di fare entrambe le cose: restava connessa al mondo, ma nello stesso tempo faceva altro. Certo di tanto in tanto qualcosa accendeva il suo interesse, ma non al punto di farla soffermare a lungo, magari guardava un video, o si fermava a sfogliare le foto di un conoscente, poi andava oltre. E mentre le notizie scorrevano, lei pensava ad altro. Ripensava alla settima passata, a cosa avrebbe dovuto affrontare nella prossima, a quanto ancora mancasse alle prossime ferie, e a cosa avrebbe potuto fare per togliersi di dosso quella sensazione di inadeguatezza, che immancabilmente le cadeva addos... (continua)

Marirosa Tomaselli 13/12/2023 - 20:17
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NATALE A TOKYO

NATALE A TOKYO

«Ostukaresama.»
«Ostukaresama.» Rispose automaticamente. Il saluto si ripeté più volte, fino a quando l'ufficio rimase quasi vuoto. Restavano lei e altri tre colleghi. Anche Nakamoto san era lì. Era un po' di tempo che si trovava a condividere i turni di straordinario con lui. Non era una cosa che le dispiaceva, lui era sempre gentile, e poi era l'unico che conosceva qualche parola di italiano, lì dentro. Eppure le sembrava un po' strano. Scrollò la testa e cercò di stiracchiarsi. Aveva bisogno di allentare la tensione. Il suo gesto le valse qualche occhiataccia dai colleghi a metà tra il rimprovero e lo stupito. Non ci fece caso, era abituata a questo, era lì ormai da quasi due anni. Si era abituata a molte cose, eppure spesso avrebbe voluto scappare.
Era stata l'azienda, giapponese, per cui lavorava in Itala mandarla nella sede centrale a Tokyo. Il suo primo pensiero era stato quello di rifiutare. Amava il Giappone, per questo aveva studiato il giapponese all'uni... (continua)


Marirosa Tomaselli 31/12/2023 - 15:49
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