RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



La notte che Sigfrido ha ucciso il drago

La notte che Sigfrido ha ucciso il drago

Devo farlo, non solo per Marta, ma anche per le troppe vite che s’è portato via l’alito di quel maledetto drago.
Sono settimane che ci penso. E questa… è la notte perfetta: la nebbia si è palesata risalendo i ripidi argini del fiume dopo che l’ultimo brandello di un rosso tramonto autunnale si è riflesso nell’acciaio inossidabile del grande silo, inquietante totem che si erge maestoso all’interno della fabbrica di morte sorta sulla riva est.
Il fiume, largo una ventina di metri all’apice delle due sponde, divide la zona residenziale di un comune, a ovest, dalla fabbrica che produce chissà quali schifezze sita nel comune sulla riva opposta.

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Quando il silo s’accese dell’ultimo bagliore del Sole morente, ero là, sul ponte pedonale in legno d’abete lamellare che ha sostituito il vecchio ponticello in cemento, demolito dopo che una piena aveva scalzato i... (continua)


vecchio scarpone 13/06/2018 - 13:41
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Chiamatemi Aquila

Chiamatemi Aquila

Chiamatemi Aquila… e non per modo di dire. Perché è nelle vesti dell’imperioso rapace che avevo da sempre desiderato rinascere in un’altra vita, che poi, è solo un nuovo inizio di quella che mi porto dentro da quasi quarant’anni… Mettiamola così: nella prima parte della mia vita ero un bambino di pianura, che nella stagione calda se ne stava steso supino dentro un prato a guardare stupefatto gli uccelli volare cercando di dialogare con loro, e d’autunno li salutava osservandoli con sguardo malinconico migrare verso sud.
Il mio sogno è sempre stato quello di volare. Sì, ma non dentro la pancia di quella rumorosa e pericolosa ferraglia che solca i cieli; volevo farlo autonomamente, come gli uccelli.

Crescendo, con degli artifizi cercai d’imitare il loro silente volo. Lanciandomi dall’alto di una rupe con il parapendio, un giorno provai l’ebrezza di volare accanto a un falco. Il volatile pareva guardarmi, a un certo punto, udendolo stridere, pensai persino che pr... (continua)


vecchio scarpone 18/06/2018 - 14:37
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Prima che sorga l'alba

Prima che sorga l’alba

Se nasci in un posto lurido come il mio; un quartiere di anonimi, informi palazzoni dove d’estate cuoci e d’inverno geli. Senza neanche un campetto spelacchiato dove giocare a pallone. Un miscuglio di cemento, rifiuti conferiti in discarica una volta ogni morte di vescovo e isole di asfalto dentro oceani di buche. Dove se vuoi vedere un bel po’ di verde non ti rimane che guardare nelle tasche dei residenti. Dove la disoccupazione regna sovrana e l’arte di arrangiarsi viene praticata nelle sue forme più abbiette. Dove sei costretto a giocare a pallone in mezzo alla strada, insieme a quelli che hanno il doppio dei tuoi anni… che se poi, per caso o per bravura, un giorno ti riesce un tunnel ti becchi, come minimo, pure uno sganassone. Perché mica te lo puoi permettere di prendere per il culo chi è nato quando ancora tu eri solo un’ipotesi di marmocchio nelle palle di tuo padre. Se nasci qua da noi, dicevo, hai due possibilità: o meni, o ti fai menare. Ce ne sareb... (continua)


vecchio scarpone 23/08/2018 - 18:37
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Alveari metropolitani

Alveari metropolitani

Faccio parte della miriade di api operaie che ogni mattina lasciano il loro alveare e fanno vivere questa città senza colore.
Beh, ape operaia è un termine frustrante, ape impiegata, suona meglio, mi fa sentire un gradino al di sopra del nulla, la qual cosa non è molto ma è sempre meglio di niente.

Sono uno dei mitici e invidiati, bancari! Sì proprio quelli delle mitiche quindici mensilità, delle pensioni da paperoni, del posto garantito a vita. Sì lo ammetto sono un privilegiato in giacca e cravatta, dal sorriso smagliante e la felicità permanente… Tutto falso! Come l’illusione di benessere che ti ammalia camminando per le vie di questo carnaio chiamato metropoli!
Abito in un monolocale (io lo chiamo: monoloculo, viste le dimensioni lillipuziane della mia celletta) al dodicesimo piano di un alveare color del cemento, diviso in ben cinquantasette appartamenti, tutti della dimensione di uno sputo.
L’unica finestra si affaccia su una foresta di tegole e ant... (continua)


vecchio scarpone 28/08/2018 - 18:47
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Poeta di strada

Poeta di strada

Apparso dal nulla… nel nulla è sparito.
Ma dico io: ci si può innamorare sino al punto di giocarsi tutto? Marito, posizione sociale e un agiato futuro?
Devo essere impazzita… è quasi mezzanotte, da più tre ore sto vagando, con le valige in macchina, per le strade di Milano; chiedendo ad ogni disperato accampato sui marciapiedi dove posso trovare il Poeta.
Ora basta! Mio marito mi ha già chiamato tre volte, implorandomi di tornare a casa. Dice che proverà a cambiare, a riempirmi di quelle dolci, ingannevoli parole, grazie alle quali mi conquistò… Già… ma come farà a immedesimarsi in ciò che non è mai stato? Da ottimo dottore commercialista, al massimo potrebbe declamare il modo per farmi pagare meno tasse; ma sicuramente non sarebbe in grado, come non lo è mai stato, di coccolarmi con la delicata dolcezza di un vero poeta.
Ma si, dai, fattene una ragione, Sofia: doveva andare così! Questa volta, forse, il destino ha fatto la cosa giusta; non poteva esserci futuro ... (continua)


vecchio scarpone 02/09/2018 - 18:48
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