L’arte poetica è una riva sperduta
a volte esistita, altre volte sognata
che non servono quieti incandescenti
o derive accecate per ritrovarla.
Chi meglio di te riesce a conquistarne
ogni granello incompiuto,
chi se non te è capace di tracciarne
il confine ormai crollato,
mio esausto esploratore dell’inconscio.
Certo, puoi navigare su vascelli di gloria
e chiamarla condanna,
quando attingo a queste labbra
coppe stracolme di tempo immortale;
oppure puoi invocarla: “Dolce pazzia!”
mentre assisto esiliato alla mia libertà:
<<il suicidio incombente dell’anima!>>
Dall’onde scoscese, agl’abissi lucenti,
dai benevoli dei, ai tesori d’oriente,
celestiali maree puoi persino sfidare
per sfuggire sconfitto ad epiche imprese;
addirittura virare tu puoi
nude sirene d’amabile incanto,
mentre sguarnito d’alcun sentimento
ormeggi pentito le vele al rimorso.
Ma isola dopo isola,
miglio dopo miglio,
io sarò qua dentro te stesso
come un’ombra impigliata
che riemerge dal cuore.
E rammenta…
Nessun faraglione potrà contrastare
l'inciso passo oltre ogni nesso,
quel palpito tuo sulla sabbia intarsiato
che un orafo mastro mai forgerà:
“In un pugno un oceano rosso sangue!”
a volte esistita, altre volte sognata
che non servono quieti incandescenti
o derive accecate per ritrovarla.
Chi meglio di te riesce a conquistarne
ogni granello incompiuto,
chi se non te è capace di tracciarne
il confine ormai crollato,
mio esausto esploratore dell’inconscio.
Certo, puoi navigare su vascelli di gloria
e chiamarla condanna,
quando attingo a queste labbra
coppe stracolme di tempo immortale;
oppure puoi invocarla: “Dolce pazzia!”
mentre assisto esiliato alla mia libertà:
<<il suicidio incombente dell’anima!>>
Dall’onde scoscese, agl’abissi lucenti,
dai benevoli dei, ai tesori d’oriente,
celestiali maree puoi persino sfidare
per sfuggire sconfitto ad epiche imprese;
addirittura virare tu puoi
nude sirene d’amabile incanto,
mentre sguarnito d’alcun sentimento
ormeggi pentito le vele al rimorso.
Ma isola dopo isola,
miglio dopo miglio,
io sarò qua dentro te stesso
come un’ombra impigliata
che riemerge dal cuore.
E rammenta…
Nessun faraglione potrà contrastare
l'inciso passo oltre ogni nesso,
quel palpito tuo sulla sabbia intarsiato
che un orafo mastro mai forgerà:
“In un pugno un oceano rosso sangue!”
Opera scritta il 15/12/2015 - 14:18
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