Inumata di cemento
umile e sapida
cava focaia
umile e sapida
cava focaia
supina ti giaci
placida e trasparente
gemma tra i faraglioni
solcata nel profondo
da gelide stimmate.
Mi piace sorvegliare
le tue mutevoli bizze
le tue resistenze
le tue umiliazioni
ora spigoli aguzzi
ora tenera frolla
ti ritrai ed avanzi
la sabbia alàcre
sudario e levatrice
fragile satellite
nel cerchio della vita.
Affacciato sul poggiolo
origlio rilassato
l’andante moderato
dell’onda risaccale
l’anima blandita
d’aromi salmastri
che s’insinuano garbati.
Ansa del mio letargo
nicchia della memoria
serva delle stagioni
puntuale sentinella
frantumi l’orgoglio
noi ignavi schegge
brulicanti nell’infinito.
Opera scritta il 24/05/2019 - 10:47
Letta n.913 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Indubbiamente, di grande effetto
Ma, forse, troppo sofisticata
Ma, forse, troppo sofisticata
laisa azzurra 25/05/2019 - 18:37
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.