Il pianto della rosa
dove dondola lento il mio profumare
e avanza, posando brezza d'incanto
mentre di baci piena si faceva la bocca
da me a loro, gli amanti nascosti a sera.
Mese di primavera che di me dispiega
giovinezza, uguale desiderio d'incontri
e tenerezze, ero io l'annuncio delle dita
sulla pelle bianca del cielo o gota rosea
tutto un aprirsi di petalo tra me e loro.
Oggi resto solitaria, eppure è maggio
lungo l'aiuola, e passa la cinciallegra gaia
in richiamo d'altri compagni e voli, lì,
dove cadono i miei petali nella seta d'erba
e nessun li coglie nel cesto della dolcezza.
Oggi è silenzio, non c'è il fruscio di passi,
lasciata fiorire e sfiorire senza di voi
delizie, d'appuntamenti immaginati lievi.
Nasco per annunciare amore tra vita e fiore
ma dove siete? Non mi scrivete, ora?
Non voglio che s'anneri il gambo, si faccia
rude la mia spina. Messaggio mando, lettera
della fragranza, di ritornare voi che vi cercate
a passi in danza ai bordi del nuovo maggio verde
a destar languori, scrivere innamorati sguardi.
Ed oggi son qui che piango, nel temporale
d'una fuga di gocce e lampo, senza di voi
che amate e ch'amo. Son la rosa in pianto.
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Bellissima