Anno tremila
Non ci saranno campane a festa, né drappi alla finestra, né bande musicali, né incontri carnali, né bagni notturni Giovenali con falò accesi nei nostri pontili, né preghiere negli altari.
Né benedizioni dei missionari. Ci saranno solo ruderi di case e chiese cancellando il nome di ogni paese.
Nel futuro diranno che credevamo in un Dio e suo figlio con la madre che dava buon consiglio e seguivamo tutti il suo consiglio.
Forse nel mio dire per alcuni sono un po’ tartaglia, ma già si sente il rumore di mitraglia.
La Brigata Sassari potrebbe poi vederli morire ad uno ad uno, cantando “haio” su uno scoglio.
I bambini chiedendo: “Ma nonno, era solo un sogno?” Rispondendo: "Forse c’era nera al bisogno. Comunque, dal sesso misto me ne infischio; non voglio correre il rischio.
L’importante è che avrò, da una provetta, un figlio bello come un giglio."
Non sono un profeta, ma scopriranno che l’ultimo Papa era un nero, un anticristo che non baciava il crocifisso, ma è il mio pallino fisso.
Angeli e demoni faranno guerre stellari lasciando gli umani stupiti, in questa terra, vedendola distrutta dal nucleare, morendo in massa senza neanche il tempo di pregare.
Non più estreme unzioni, né preti per pregare. Per me che scrivo in modo irreale, ma forse un oracolo ci sapeva fare, se tutto questo si poteva fermare.
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