OPERA

Finì con le gambe spezzate
la marionetta dai fili
tesi dal cielo,
labbra livide e
occhi all'indietro,
le vesti allargate
sul marciapiede
si fece pozzanghera
il suo desiderio.
Nacque già vecchia,
fu suo il tormento
del legno che sbatte
e non parla, quel
tanto che basta
ad essere umano
ma niente che sgorga,
e ramo rimane
come se stessa
sull'orlo di
un campo minato.

Opera scritta il 05/06/2024 - 20:14

Da Anna Cenni

Letta n.396 volte.

Bella e particolare, la marionetta

Mary L 09/06/2024 - 21:46

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Vi ringrazio infinitamente per i vostri commenti Francesco, Eugenia e MariAngela.

Anna Cenni 06/06/2024 - 18:41

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Una poesia che coinvolge molto, soprattutto per il tuo verseggiare. Complimenti

MARIA ANGELA CAROSIA 06/06/2024 - 18:25

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Apprezzata nella sua diversità.

Eugenia Toschi 06/06/2024 - 15:13

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A livello personale, noi possiamo incidere sulla nostra vita fino ad un certo punto, poi tutto dipende da chi manovra i fili a cui siamo appesi. Belle le immagini e la creatività che li dipinge. ciao

Francesco Scolaro 06/06/2024 - 14:34

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Siamo tutti marionette con metà di libero arbitrio.Grazie di cuore Frank, MariaLuisa e Mirko.

Anna Cenni 06/06/2024 - 11:50

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Molto particolare, bella.

Maria Luisa Bandiera 06/06/2024 - 07:01

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L’uomo è la bambola che non sospetta di essere una marionetta finché i fili appesi alle stelle non vengono tagliati.
Liberamente tratto da pensieri di Carlos Saavedra Weise e Drew Byrne

Mirko D. Mastro 05/06/2024 - 22:15

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Bellissima.

Francesco Cau 05/06/2024 - 21:52

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