intorbidita di rosso,
mani premono sul collo,
stritolano
con avida smania di uccidere.
Bollicine in superficie
evaporano silenziose,
un sofferto
strappo di vita
nel gorgheggio strozzato
di un suono,
boccheggiante spasimo
di atterrita paura.
Improvviso spavento
sbianca il viso,
repentino sussulto del cuore
scandisce il tempo decisivo
in cui tramortisce
la scure della morte.
Nulla è più dell’esistenza,
giovane donna esangue
libera l’anima al cielo.
Nulla è più del femmineo volteggio nell’aria,
come leggiadra farfalla
irrigidisce le ali
nel bozzolo freddo
di un sogno terrificante,
sfiora appena
il profumo della giovinezza
nel suo pieno sbocciare,
istante prima di morire.
Fiore maltrattato
svilisce
tra i palpiti agonizzanti,
rincorre la luce fioca,
alone confuso dirada le immagini
dalla visuale del roseo futuro.
Violento accanimento
recide gli attimi,
offuscata felicità
va in frantumi
nell'empito sgomento
e liberatorio.
Poesia scritta il 26/11/2015 - 19:16Voto: | su 9 votanti |
margherita pisano
27/11/2015 - 17:24
Sabry L.
27/11/2015 - 14:42
Arcangelo Galante
27/11/2015 - 07:10

Rocco Michele LETTINI
27/11/2015 - 05:58
Maria Cimino
26/11/2015 - 23:43



