Avvezzi ormai che il sole
domani sorga ancora,
attraversano le ore
seguendo il volo dei sogni
atterrare sulle solite plaghe,
soggiogati a vivere
le cose come capitano:
non capiscono più
la lingua di chi annuncia
cieli nuovi e terra nuova.
domani sorga ancora,
attraversano le ore
seguendo il volo dei sogni
atterrare sulle solite plaghe,
soggiogati a vivere
le cose come capitano:
non capiscono più
la lingua di chi annuncia
cieli nuovi e terra nuova.
Poesia scritta il 11/04/2016 - 17:06
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Commenti
Una forma di constatata rassegnazione nel mentre che le ore "attraversano" ed i sogni sembrano sorvolare una finta umanita...soggiogata. Una visione tetra ancorché realistica di un mondo molto edonistico che non da adito a speranze di vita migliore. Condivido ed apprezzo anche la struttura.
luciano rosario capaldo 12/04/2016 - 09:19
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