Fuori piove
E tristi son gli alberi,
E tristi son gli alberi,
Di cui liete le loro radici
Presto riprenderanno vigore;
Ma morto è il mio cuore
Da tempo immemore fattosi ruggine,
Come questo stupido cielo d'ardesia
Che gli ultimi gabbiani allontana.
Da una semplice increspatura del mare
Il vento,diverrà l'ubriaco timoniere delle onde,
Dirigendole al buio fitto d'ogni scogliera
E alle conchiglie arroccate tra le sabbie,
Nella notte vestita d'inverno....
M'ammalerò di contorni indefiniti,
D'assenze di luna e di future albe incolori,
Stando qui,chiuso nella stanza dall'aria greve,
A poco a poco consumandomi

Da Mirko Faes
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Commenti
Bello questo relazionarti con la natura quasi a trovare in essa lo scopo della vita.Stupenda poesia.


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Scusate il ritardo.grazie per l'apprezzamento.Margherita tranquilla,io amo godermi l'autunno in tutti i suoi colori.Ma quando compongo una poesia cerco di guardarmi dentro,nel profondo


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Molto intensa questa poesia dove lo stato d'animo triste e turbato si identifica con il movimento del mare, del vento, del buio, del non colore. Una tristezza che diventa anche rabbia.


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Tristissima poesia, toccante!
Guarda bene esci all'aperto, anche l'inverno splende della sua luce...ogni stagione porta il suo colore...accetta le fasi e tutto muta! Ciao Mirko

Guarda bene esci all'aperto, anche l'inverno splende della sua luce...ogni stagione porta il suo colore...accetta le fasi e tutto muta! Ciao Mirko




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molto bella e malinconica 5* 



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Malinconico autunno.... Bella! 



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la malinconia dell'autunno......
quasi tangibile
quasi tangibile



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