Un uomo del suo tempo come tanti, sulla
tua strada, Signore, hai voluto ti seguisse.
Destino ormai segnato.
Ti accompagnava forse, come il capro segue il suo
padrone quando lo prepara al sacrificio sull’altare?
tua strada, Signore, hai voluto ti seguisse.
Destino ormai segnato.
Ti accompagnava forse, come il capro segue il suo
padrone quando lo prepara al sacrificio sull’altare?
Era l’ultima pedina, la prima a cominciare e
muoveva all’incontro cui non era possibile mancare.
Trenta monete.
Allora come ora, una gioia “da impazzire”.
Nella pazzia, presto si fa luce il suo mistero:
“Quante lacrime su questi argenti insanguinati.
Nessuna pietà alla mia disperazione?
Sento che il libero mio arbitrio ho esercitato
ma la ragione, rifiuta il ruolo che mi è dato.
Signore, proprio io? Eppure ti ho tanto amato”.
E dopo questo mio ardito e povero pensiero,
non ho capito se Giuda è stato perdonato
o forse più degli altri la gloria ha meritato -
A me interessa come uomo, uno, disperato come tanti.
Poesia scritta il 21/01/2013 - 05:59
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Commenti
bellissima
Rosaria Bottigliero 22/01/2013 - 17:46
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